martedì 30 dicembre 2008

I CRIMINI MUSICALI,COME DICEVA TOSCANINI DOVREBBERO ESSERE CONDANNATI AL PARI DEI CRIMINI CONTRO L'UMANITA'


Non si placano le polemiche dopo la dichiarazione del violinista Italiano Uto Ughi sul concerto al Senato, che ha visto protagonista il Mozart del 2000, il genio contemporaneo del panorama musicale Italiano, l'osannato e onnipotente pianiscomposidirettore Giovanni Allevi.
Ricordiamo che le critiche mosse da Ughi sono rivolte alla qualità tecnica ed espressiva della musica di Allevi, ma sopratutto vogliono essere una risposta alle dichiarazioni del “Brahms redivivo” sul significato della sua eccellente arte.
Il governo , che ha istituzionalizzato il tutto, ha alimentato quella componente di rabbia che si è scatenata nei tantissimi addetti ai lavori già dopo pochi minuti dall'esibizione.
Il sito Facebook e diversi blog lo testimoniano.
Del resto la frase dell'On. Schifani è risultata incomprensibile e priva di senso, quasi alla maggioranza degli addetti ai lavori e non.
"Non è stato facile - ha ammesso Schifani dopo il concerto - lui è una grande scommessa per noi, e spero di aver contribuito con questa iniziativa a lanciarlo ancora di più". Una "scelta di rinnovamento - aveva detto in Aula - che riteniamo si ponga in sintonia con le richieste di riforme che ci vengono dai cittadini e per le quali ci impegniamo a lavorare tutti in un clima di concordia e confronto".
Che l’ignoranza musicale sia in Italia un fenomeno dilagante, è un dato di fatto oggettivo, basti pensare che ancora distinguiamo i brani musicali identificandoli con le rispettive pubblicità.
Sono nato nel '69 e allora era di moda la "vecchia Romagna", nei vagoni del treno che a dieci anni già mi portava a Bari in conservatorio, ricordo che qualcuno mi invogliava ad eseguire proprio quel pezzo col violino, povera Romanza op.50 di Beethoven.
Ma perché usare la musica per promuovere un oggetto di consumo?
A noi sembra un crimine musicale da condannare!
A Lei no, Allevi? Se non sbaglio ha prestato uno dei suoi successi ad una pubblicità.
Non è cambiato nulla da allora!
Dunque, eravamo rimasti al nostro presidente Schifani; ha molto lavorato per avere il giovane maestro marchigiano al Senato.
Noi musicisti vorremo sapere, mi permetta caro Schifani: il progetto di riforma e rinnovamento della cultura musicale Italiana è l'ultima invenzione di questa legislatura?
Il governo, oltre a voler riformare la giustizia, la scuola ,( ricordiamo che i tagli a quest'ultima ammontano secondo i verbali degli organismi consortili a 7,8 miliardi di euro)vuole riformare pure la lingua Italiana eliminando i congiuntivi? (notizia di ieri in radio) vuole attuare anche una riforma della musica e come?
Con le armonie prelibate e le marcette di Allevi forse.
Tagliando i fondi del FUS.
Mettendo Vespa nel CDA dell'Opera di Roma.
Il Teatro Petruzzelli invece teniamolo ancora chiuso perché potrebbe tornare comodo, altro che agibilità.
Ma lo sanno i Ministri che a Bari esistono centinaia di stabili ancora non a norma di legge, non agibili?
Riapriamolo il Teatro, e presto!
Del 26 dicembre la notizia secondo cui i professori d'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia annunciano una serie di manifestazioni di protesta contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo (Fus), non escludendo che dimostrazioni possano partire persino in occasione del Concerto di Capodanno. In una nota, infatti, i Professori d’Orchestra rilevano che la protesta verrà «posta in essere a partire dai prossimi imminenti impegni, sfruttando in particolare quelli di grande impatto mediatico».
I Professori d’Orchestra attraverso la rappresentanza sindacale unitaria, nella nota «esprimono grande preoccupazione per la politica messa in atto dall'attuale governo» e stigmatizzano «i continui attacchi da parte dei vari politici di turno, e non solo, nei confronti dei lavoratori del settore accusati si volta in volta d'essere strapagati e privilegiati».
Ma, allora Allevi, cosa ne dice Lei della situazione della musica in Italia? la Sua arte è proprio un puntino minuscolo in tutto questo bailamme, che cosa pretende di fare con due accordi incollati usando il computer!
Evidentemente dimentica il caro Allevi che l'arte è concepita anche per parlare di valori universali e non solo per ingrassare le majors discografiche.
Cosa apprezzare di più se non le Sue dichiarazioni quali “la mia piccola grande rivoluzione culturale”, “ho alterato il sistema”, “un nuovo rinascimento è alle porte”, ”il segreto è non pensare”.?
Lei nega la ragione perché pensare è faticoso.

Al massimo dovrebbe andare a San Remo piuttosto che dissacrare un luogo dove hanno diretto i più grandi direttori d'orchestra al mondo.
Allevi ad Ughi:" Il mondo della musica classica è malato. Lei è uno dei pochissimi che è riuscito a viverlo da protagonista, ma forse non immagina cosa vuol dire studiare anni e anni uno strumento musicale per arrivare, sì e no, a insegnare in una scuola privata";"Quel suo autografo che ho sempre conservato gelosamente, dopo tanti anni, per me ora non conta più niente”.
La storiella dell'autografo di Ughi è una invenzione patetica, sembra costruita ad hoc per motivare le sue sciocchezze e sopratutto per far venir giù i lacrimoni ai fans.
Ughi ha studiato con grandi maestri tra i quali l'indimenticabile Corrado Romano, e il grande George Enesco che ha formato artisti del calibro di Yehudi Menuhin.
Lei, Allevi, con chi ha studiato?
Dove ha perfezionato la Sua arte e con chi?

Come sfrutta bene lo stereotipo dell'accademismo, della chiusura mentale!
Peccato che si tradisca, ammettendo poi i 10 e lode e il presunto riconoscimento del mondo accademico.
Il mondo è pieno di musicisti diplomati con 10 e lode e laureati con lode, non è un marchio di qualità però.

Il mondo della musica è malato ma Lei se ne accorge solo ora, dopo che è stato attaccato?
Ughi, così come il Maestro Accardo,il Maestro Muti e altri insigni musicisti hanno da sempre lottato per la musica e non solo per la classica, da decenni.
Lo sanno in tutto il mondo che in Italia non c'è attenzione per la musica classica.
Lo sa caro Allevi perché l'Italia è popolata da ignoranti (dal punto di vista musicale si intende)?
La scuola non funziona, l'educazione musicale è rimasta un sogno, i mass media trasmettono messaggi come il Suo e cioè che Lei, per dirigere al Senato, ha copiato la posizione eretta che conferisce autorevolezza al Maestro Riccardo Muti, il modo deciso di portare il tempo del Maestro Arturo Toscanini, la passione e il trasporto del Maestro Daniel Oren e la capacità di dirigere gli orchestrali anche con uno sguardo del Maestro Leonard Bernstein», si vergogni!
Lei non offende solo Ughi, ma offende la cultura musicale Italiana intera e l'idea che di noi si è fatta il mondo.

Lo capisce che il Suo modo di fare è diseducativo per i giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale?
Cosa pensa la mia nipotina che ha la passione per il canto?
Ecco ieri mi ha detto: "visto zio per andare a dirigere in televisione basta guardare i video su YouTube!".
Caro Allevi lei non trasmette messaggi come il sacrificio, la dedizione alla musica e la disciplina che deve esserci dietro la carriera di un buon musicista.
Avrebbe dovuto rifiutare l'invito di Schifani e riconoscere i suoi limiti, anzichè rispondere alla "strega" dei soldoni evitando quella magra figura, la sua e quella dei politici che l'hanno appoggiata!
Ma, Allevi, per quarant'anni cosa ha fatto? Ha studiato cosa, marketing?
In questo modo Lei danneggia la cultura musicale e quanti sono impegnati nel difficile compito dell'educazione alla musica.
Il governo non ci è di alcun aiuto, basti pensare che un processo di riforma dell’ insegnamento della musica è iniziato negli anni ‘60 ed è giunto a conclusione solo con una legge del 1999, ciò rivela che l’idea della “marginalità” dell’arte e della musica non è forse solo monopolio di Gentile.
Attraverso l’educazione musicale si trasformano i giovani in “creatori di cultura” e questo è ancora più importante in un epoca in cui rileviamo una certa “McDonaldizzazione “ della cultura da parte dei media.
(H.G.Bastian)
Noi musicisti ancor prima di essere detrattori critichiamo il suo modo di porsi dinanzi alla gente, le bugie, l'arroganza e le insulse storielle che esprimono solo vanità e presunzione. Visitando il sito Facebook ce ne si può rendere ben conto!
Lei è soprattutto un fenomeno mediatico, per quanto inammissibile ciò Le possa risultare, e come tutti i fenomeni mediatici è vuoto e poco duraturo.
Ricordiamo per cronaca un certo Richard Clayderman, vero nome Philippe Pagès ( il pianista pettinato e vestito da prima comunione) che negli anni '80 ha venduto 22 milioni di dischi in 38 paesi del mondo.
Qualcuno ricorda una delle oltre 1200 melodie di Clayderman?
Steven Slacks invece?
E che ne dice di Wladziu Valentino Liberace in arte Walter Busterkeys,Walter Liberace
Lee Liberace,Liberace Chefroach,The Glitter Man,Mr Showmanship? lei non mi sembra nemmeno suo degno erede!
A proposito avete provato ad ingrandire la vignetta di Joshua Held? geniale, Liberace assurto a giudice di Allevi.
Il giovane Liberace capì subito che la sua strada non era la musica classica suonata seriamente, ma lo "spettacolo" nel vero senso della parola. Nel 1951 disse: "Ci sono più soldi nell'essere commerciali".
Liberace si vestiva in maniera stravagante. Ma funzionava. Per 40 anni gli americani furono rapiti da quest'uomo incredibilmente effeminato, affettato, ricoperto di pizzi, merletti e lustrini da capo a piedi, che arrivava con una pelliccia che strofinava sul pavimento, con mantelli di cincillà che pesavano fino a sessanta chili, una giacca ricamata d'oro a 24 carati, uno smoking con bottoni di diamanti, che faceva credere di avere dei poteri di guaritore, con un anello per ogni dito e gli immancabili candelabri su pianoforti senza fine, che chiacchierava di Dio e della famiglia.
Una delle sue prime e favorite scenografie comprendeva una monaca in estasi che lo ascoltava mentre suonava l'Ave Maria...divertente almeno!!

Clayderman invece pare che avesse creato un nuovo stile romantico attraverso un repertorio che combina il suo marchio originario con gli standard della musica classica e del pop. Secondo il libro “Last Chance to See”di Douglas Adams, pubblicato nel 1990, Clayderman era l'artista più interpretato in quel periodo eppure mai si montò la testa, di se diceva: "io scrivo solo musica leggera per rendere meno triste la vita".
Dove è finito Clayderman? …dove finirà lei Allevi?

Signori e Signore di tutta Italia, popolo di Allevi, musicisti professionisti e dilettanti, Allevi è un "amante della sapienza" (l'etimologia del termine filosofo),ma che sapienza dimostra una persona, affermando di aver imparato a dirigere su YouTube?
Caro il mio Dottor Allevi, tirare in ballo la filosofia può essere molto pericoloso.
Da rimarcare, inoltre, il coraggio della risposta ad Ughi:" ma forse non immagina cosa vuol dire studiare anni e anni uno strumento musicale per arrivare, sì e no, a insegnare in una scuola privata".
Allevi, se voleva fare il pianista, avrebbe dovuto vincere un concorso come il "Van Cliburn", un compositore, avrebbe dovuto vincere il concorso Internazionale dell'Accademia di S. Cecilia, ma ora, dato che vuole fare il direttore d'orchestra, studi la direzione d'orchestra seriamente almeno. A quarant’anni suonati mi sembra però che abbia superato i limiti di età!
A proposito, a New York (la notizia è del corriere della sera del 27 dic. 2008), il magnate dell’editoria finanziaria, nonché musicologo e finanziatore di studi mahleriani e di orchestre, Gilbert Kaplan, dedicatosi negli ultimi venticinque anni della sua vita alla direzione della seconda sinfonia di Mahler, è stato protestato da tutta l’orchestra e definito da un professore della New York Philarmonic "un vigile urbano" la cui carriera sarebbe una farsa e la cui direzione senza senso.
La Sua, Allevi, invece è una operazione di marketing oculata, così capillare che nessuno osa ribellarsi. Del resto Lei produce ricchezza e lavoro, per questo motivo è possibile ingoiare un rospo e magari anche ingoiare un vigile urbano.
Continuo con le sue citazioni : "Perché costringere il pubblico del nostro tempo a rapportarsi solo a capolavori concepiti secoli fa, e perdere così l’occasione di creare una musica nuova, verace espressione dei nostri giorni, che sia una rigorosa evoluzione della tradizione classica europea?"
Chi costringe chi ad ascoltare la musica classica?
Evoluzione? che brutta parola direbbe il mio prof. di sociologia!
Se non sbaglio l'evoluzione è il fenomeno del cambiamento e non necessariamente è di tipo migliorativo.
Allevi, lasci stare l’evoluzione! Il confronto con le opere d'arte "datate",(cito una Sua definizione), proviene in parte dalla nostra volontà di metterci in contatto con esse e in parte dall'essenza stessa delle opere, che ci attirano a sè.
Ci rapportiamo ad esse solo perché siamo vicini, con l'anima, così come loro sono vicine a noi, abbiamo bisogno dell’opera d’arte,non è l’arte che ha bisogno di noi.
Allora Beethoven diventa il più attuale di tutti gli autori, è musica classica contemporanea perché ci parla ancora dopo due secoli ed è il musicista più ascoltato di tutti i tempi.
Sono classici e come "classici" non tramonteranno mai.
La vera arte supera la barriera del tempo e credo che Beethoven mai avrebbe immaginato che ancora oggi qualcuno trovi nelle sue opere qualcosa di nuovo da dire.
Questa qualità fa dell'arte un linguaggio universale, una sorta di esperanto nel mondo globale di oggi.

Allevi vuole giustificare il nulla della sua musica invece, continuando con l'arringa: "La mia è una musica classica, perché utilizza il linguaggio colto, la cui padronanza è frutto di anni di studio accademico. La mia è una musica nuova perché contiene quel sapore, quella sensibilità dell’oggi, che nessun musicista del passato poteva immaginare".
Questo lo stabilirà di certo il tempo. Non Lei!

Un’ altra perla, Lei dice : «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale».
Allevi, quanto è presuntuoso e megalomane, peccato che i suoi capolavori siano destinati a finire nel completo oblio.
Ed ancora, visto che ha “scomodato” persino Hegel.
Secondo Hegel, la musica "deve elevare l'anima al di sopra di se stessa, deve farla librare al di sopra del suo soggetto e creare una regione dove, libera da ogni affanno, possa rifugiarsi senza ostacoli nel puro sentimento di se stessa".
La Sua “arte”, Allevi, non si librerà mai, neanche se dovesse essere sostenuta dalla bora di Trieste.
I ricercatori dell'Università del Wisconsin si sono invece fatti un'idea molto più prosaica della funzione della musica: hanno scoperto che la produzione di latte nelle mucche che ascoltano musica sinfonica aumenta del 7,5%.
Lei , Allevi, al massimo avrà aumentato del 7,5% la produzione di plastica e carta.
Per concludere cito il filosofo svizzero Hans Saner, dice: una mezza verità è che la musica libera-l’altra mezza verità è che la musica incatena e unisce. Una mezza verità è che la musica alimenta l’intelligenza-l’altra mezza è che essa rende ciechi e stupidi. Una mezza verità è che essa è legata alla verità-l’altra mezza verità è che con essa si può mentire facilmente.
L.M.

Questo articolo è stato pubblicato anche sul sito http://www.viterbolive.it

Ringrazio gli amici di Facebook e un grazie particolare a Joshua Held per avermi concesso l'uso della sua vignetta sul mio Blog.
Wladziu Valentino Liberace

mercoledì 24 dicembre 2008

ILSUCCESSO DI ALLEVI OFFENDE TUTTI I MUSICISTI E NON SOLO UGHI


«Presuntuoso e mai originale»
SANDRO CAPPELLETTO
Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo». Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi. Il nostro violinista lo ha ascoltato - «fino alla fine, incredulo» - dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze».

Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole? «Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è "anche" un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro».

Come definire la sua musica? «Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi».

C’è più dolore che rabbia nelle sue parole. «Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo».

Che opinione ha di Allevi come esecutore? «In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio».

Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica. «Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui».

Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante. «Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti».

Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio? «Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice».

C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica. «Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!».

Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?» «Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200812articoli/39479girata.asp

domenica 21 dicembre 2008

ALLEVI AL SENATO. OGNUNO HA IL PUBBLICO CHE SI MERITA !

La critica di Strehler ad un'Italia che non cambia :
“Ogni popolo ha il governo che si merita".
Jocelyn Hattab (facendo il verso a Strehler) dice che l'Italia merita la televisione che ha.
Per logica, io merito la musica di Allevi forse?
Vediamo chi è Mr. "ho un tasto per capello" e come è approdato addirittura al Senato.
Suonatori per Senatori! ;pubblico degno di un grande della "musica classica contemporanea" come egli definisce la sua musica che a mio parere è da secondo anno di armonia complementare.
Il telegiornale tuona: "il Mozart del 2000, premiato come miglior pianista dell'anno".
Da chi?
All'esame di ammissione esegue una sua fuga in "stile contrappuntistico", come se esistessero fughe non contrappuntistiche.
Il commissario,(mi piacerebbe sapere chi) esclama che o Allevi la fuga l'ha copiata o Giovanni è Brahms redivivo.
Ovviamente il buon Giovanni non l'aveva copiata!
“eh, sì, ho portato una fuga, che è la composizione più difficile di tutte, si studia appena al settimo anno!"
ODIOSO!
Morricone come lo definiremmo allora?
La colossale operazione commerciale attuata intorno ad Allevi, risponde alle nuove esigenze culturali di una parte della società italiana che legge Federico Moccia e Fabio Volo e guarda in tv la De Filippi.
L'accento è posto sempre sulle emozioni, emozioni che Allevi vorrebbe rivalutare.(??)
Ha imparato a dirigere studiandi i video dei grandi direttori su YOU TUBE pensate un pò!!
Citando se stesso: "la mia musica va a toccare le corde profonde dell’emotività collettiva” - non c’è niente da fare, si adora!
Pensate a quando un giorno s’è messo a suonare e una signora che per caso passava di là, rimasta annichilita dalla bravura di quel giovine talento, gli propone di far arrivare una demo a Riccardo Muti; la signora guarda tu la coincidenza è quella che organizza la cena d’inaugurazione alla scala, così organizza un piano che permette a Giovanni di intrufolarsi alla cena come cameriere e dare il cd al sommo maestro-LEGGETE DA QUI (http://www.giovanniallevi.it/sito/scritti.html)-peccato che dimentichi sempre di raccontare il finale, che Muti a fine serata ha abbandonato il cd sulla sedia vuota.

DA: Repubblica 29 luglio 2007 pagina 6 sezione ROMA a proposito di Allevi:

Uno "scienziato della musica", forte di 10 anni di studio del pianoforte e 10 di composizione: prima al Conservatorio Morlacchi di Perugia, poi al Verdi di Milano, diplomato in entrambi i casi con il massimo dei voti. è il biglietto da visita di Giovanni Allevi, che raccoglie successi in concerto al Blue Note di New York come a Shanghai, a Umbria Jazz come a piazza Duomo a Milano (dove la folla è arrivata a quota 50 mila persone) e domani sera Allevi è atteso alla Cavea dell' Auditorium. Intanto il musicista si racconta nel Forum dei lettori di Repubblica, incontro moderato da Francesco Fasiolo di Repubblica Tv alla Casa del Jazz del Comune di Roma. Repubblica. I suoi dischi, No Concept e Joy, raggiungono vette alte per la classica: 50 mila copie il primo, 70 mila il secondo. E arrivano a un pubblico assai differenziato... Allevi. In effetti il mio pubblico comprende adolescenti, universitari e persino bambini. Giorni fa ho ricevuto una e-mail da un bambino che mi ha scritto: ho 8 anni, sono un tuo fan, eccetera. E ha concluso: ora ti saluto, devo andare a giocare! Un' altra mia fan "sfegatata" è una dottoressa canadese che ha vinto l' ultimo premio Nobel per la Medicina._MAGARI IL NOBEL LO VORREBBE ANCHE LUI_ E una signora mi ha chiesto un autografo per Camillo, il suo gatto, che ascolta - dice lei - la mia musica con attenzione. Massimo Franco. Prima di un concerto ripassi mentalmente la partitura, senza suonare un pianoforte. Cosa scorre nella tua memoria? Il film dello spartito? E quando componi che ascolti dentro? Allevi. Non ho il piano a casa. All' inizio è stata una necessità: per inseguire il mio sogno, 6 anni fa mi sono trasferito a Milano in una casa molto piccola. E non ho potuto portare il mio amato pianoforte a coda. Poi la necessità è diventata un vezzo, e ho voluto mantenere le distanze dallo strumento, per fare in modo che la manualità non influenzi il momento della composizione musicale. Così il piano è rimasto un incontaminato oggetto dei miei sogni e delle mie ossessioni. Quindi attuo il procedimento di studio del piano attraverso un atteggiamento di concentrazione, durante il quale ripasso mentalmente i movimenti delle dita. Per un 20% si tratta di memoria visiva, ma per un 70 è memoria tattile. E poi c' è un 10% di memoria acustica, cioè "sento" mentalmente le note che andrò a suonare._INSOMMA UN DATTILOGRAFO!_ Il mio processo compositivo avviene per deduzione, cioè dall' indefinito al particolare: la musica viene a trovarmi già perfettamente strutturata, entra nella mia testa come se l' avessi già sentita da sempre. Poi la scrivo e la suono al piano. è il procedimento contrario - per induzione - del jazz, in cui la musica si forma via via che viene suonata attraverso la manualità e l' improvvisazione. Repubblica. Il desiderio del pianoforte è di lunga data: quando era un bambino di 5 anni, a casa dei suoi genitori c' era una stanza con un pianoforte che veniva chiusa a chiave._POVERINO, AL GENIO GLI VENIVA NEGATO IL PIANOFORTE_ Alla fine ha aperto... Allevi. Sì, il piano era un oggetto non sempre a disposizione... e voglio mantenere questo tipo di rapporto! Francesca Giuliani. Mi ha affascinato leggere, sul tuo sito, i diari in cui esponi i "principi ispiratori" della tua musica. E so che ti piace Paolo Coelho, particolarmente attento alla voce dell' anima. Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Allevi. La scrittura è un mezzo per testimoniare le cose belle che mi accadono. Nel momento in cui ho deciso di vivere di musica, la mia esistenza si è trasformata in una avventura: ogni giorno succede qualcosa. La musica che scrivo entra nell' esistenza e crea dei cambiamenti, anche sorprendenti. La vita è un' enorme sinfonia misteriosa, dove gli eventi si intrecciano e le emozioni entrano in gioco a una velocità impressionante. E la scrittura è un modo per fotografare l' attimo, per non dimenticare. Antonella Canzanese. Sostieni che l' odierno livello musicale italiano sia alto... Allevi. è una sensazione, che da "filosofo" sintetizzo sostenendo che oggi l' Italia, tornando a mettere a frutto la sua importante storia, è "avanti" rispetto ad altri Paesi del mondo dove sono stato, come Stati Uniti e Cina. Negli ultimi tempi la società dell' immagine scricchiola: in Italia tanti ragazzi si sono stancati della dittatura dell' apparire, mentre all' estero non è avvenuta questa inversione di tendenza. Anzi, in Cina il culto dell' immagine esplode ora, con l' arrivo del consumismo. Invece - leggendo i "blog" su internet dei ragazzi italiani - scopro la loro disarmante sensibilità. E spero che quando governeranno loro, avremo un mondo migliore. Silvia Laganà. Ti sento parlare del nuovo Rinascimento nelle arti. Ma nella società non c' è questa brillantezza... Allevi. Sarà proprio l' arte a fare da motore e da volano al resto. I ragazzi che vengono ai concerti dimostrano una estrema profondità. Sono loro che ci traineranno verso il Rinascimento. Cecilia Affinita. Se non fosse arrivato il successo, che lavoro avresti fatto? Allevi. Fino a qualche anno fa non vedevo realizzato il mio sogno ed ero in crisi, credo di non essere capace di fare altro... Avrei fatto qualcosa di attinente alla musica, come continuare con le supplenze alla scuola media: ho insegnato per anni e avrei continuato pur di essere vicino alle 7 note._SONO 12 ASINO!_ Pamela Staffolani. Salinger diceva che i libri che lo lasciavano senza fiato sono quelli che una volta finiti di leggerli vorresti che l' autore fosse il tuo miglior amico per telefonargli. La tua musica fa lo stesso effetto: è sconvolgente per come rispecchia gli stati d' animo, è inebriante per come emoziona, è magica perché tocca cuore, mente e anima... Allevi. Mi hai scritto questa considerazione in una e-mail alla quale, stamattina appena prima di uscire, ho risposto così: "è vero, sono l' amico artista da chiamare per condividere le impressioni. Ma la bellezza che hai constatato non dipende solo da me, ma anche dalla tua sensibilità. Sei tu che con il tuo mondo interiore completi la mia musica. Quindi dovrei essere io a telefonarti, visto che tu sei un' opera d' arte che completa le mie note"._DAVVERO VOMITEVOLE_ Penso che un compositore abbia la responsabilità di scrivere qualcosa che faccia innamorare le persone della musica, senza pretendere che siano le persone con lo studio e la conoscenza a doversi appassionare a una cosa che non gli suscita nulla._L'ASSURDO_ E non trovo corretto che all' inizio dei concerti venga richiesto il silenzio. Devo essere io a conquistare l' attenzione. Repubblica. Ha fatto il militare nella banda dell' Esercito a Roma. Ma cosa suonava? Allevi. Venni messo a spolverare l' ufficio del Maestro... che però si accorse del mio talento pianistico e volle inserire per la prima volta il pianoforte nell' ensemble. Eseguivo la Rapsodia in blu di Gershwin e andai in tour nei maggiori teatri italiani con la banda dell' Esercito... fu un bellissimo anno, anche se era cominciato male... Stefano De Angelis. In un' epoca di cantautori come si fa a parlare al grande pubblico soltanto con le note? Allevi. Con maggiore facilità. Il testo scritto è un filtro che rischia di ostacolare un contatto diretto tra la musica e la sensibilità di chi ascolta. Repubblica. Dopo aver lavorato con Jovanotti, artista che arriva da un mondo sonoro profondamente diverso dal suo, ci sono altre collaborazioni in vista? Allevi. è finita l' epoca delle contaminazioni in musica, rivendico la specificità degli stili: il rock è rock, il jazz è jazz, la classica è classica._GLI ASINI SONO ASINI_ Senza una classifica di valori: io sogno di essere un chitarrista elettrico che infiamma le platee! La mia prossima collaborazione sarà con i Berliner Philharmoniker: a dicembre faremo un tour in cui verranno suonate le mie musiche per piano e orchestra. Sarà un incontro passionale, poi vedremo se diventerà amore.
_ovviamente non si tratta dei "Berliner" storici, ma, meglio gonfiare!!_

SUL SITO DI CUI SOTTO HO TROVATO UNA "PERLA"
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article2309 scrive:
Perchè a volte bastano solo le emozioni per fare musica senza parole, senza troppe persone, a volte non è la collaborazione a rendere la musica una espessione artistica. Questo è quello che Giovanni Allevi ci riesce a regalare, il pianoforte lui e la sua anima.
A circa 2 anni dall ’uscita dei suoi ultimi tre album che lo hanno coronato di continui successi e che lo hanno portato ad essere definito come l’anima dello stumento a coda, Allevi ci racconta spesso nelle interviste e nei suoi concerti cosa lo lega alla musica.
No concept, uno dei suoi album è sicuramente il più bello, non a caso uno dei più venduti. Ascoltare Giovanni Allevi è non solo ascoltare musica ma provare vere e proprie emozioni, che possono essere legate, o forse devono essere necessariamente legate alla nostra anima. Non ha un genere ben definito, non può essere definito nè un pianista contemporaneo nè moderno, è un espressione a se, un modo di suonare, ti toccare il piano fuori dal comune.
La melodia è il punto forte delle sue composizioni, anche se a volte il tratto contemporaneo è molto forte. Il repertotio è molto vario, lo si può ascoltare nella sua quasi totalità nel cd/dvd Allevi Live che racchiude una serie di concerti, contornati e colorati da emozioni che arrivano da uno stereo ma che potrebbero forse essere veramente incredibili a chi avrà la possibilità di ascoltarlo dal vivo, o che già ha avuto questa imperdibile occasione.
Fino a poco tempo fa Einaudi era il compositore più ascolato,_VERAMENTE A ME RISULTA UN CERTO LUDWIG VAN_ ora è Allevi in quel posto così ambito da tanti compositori che non riescono ad emergere. I titoli delle sue composizioni sono molto semplici, che racchiudono forse molto di più di quello che presenteno, forse è proprio questa semplicità che le portano poi ad essere versatili in campo musicale, nella espressione e nella trasmissione di emozioni, come se fossero dei vestiti a taglia unica e di ogni colore, ognuno li può indossare e può decidere di trovare quello più vicino a se stesso. E’ qui che la musica necessita di urlare di essere ancora viva, quando rimane musica e quando non dimentica la sua vera identità.
_NE SONO CERTO CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO NON E' UN MUSICISTA, ED ERA ANCHE UBRIACO.
CONTINUA:_
Tanto per cominciare qualcosa di piacevole, rilassante e molto melodico: (??)

http://it.youtube.com/watch?v=bzR_eYbgfCo&feature=related

Tanto per renderci conto di cosa vuol dire saper fare musica e di quanto sia bello vedere certe scene e di quante emozioni ci possono arrivare: (??)

http://it.youtube.com/watch?v=G4kps1QTgb8&feature=related

SONO ALLIBITO, LA MUSICA E' VERAMENTE NEI GUAI!!