mercoledì 7 gennaio 2009

TEATRI E "TEATRINI" D' ITALIA

La situazione musicale italiana secondo il M° Lior Shambadal.

Lior Shambadal: "In Italia, la situazione è vergognosa! In Germania si contano 250 orchestre di musica lirica, in Italia 13 Enti Lirici e si parla di chiuderne la metà! In Italia avete in tutto 10 orchestre importanti e dovrebbero essere almeno 100. Nella sola Pechino si esibiscono 13 orchestre di musica sinfonica italiana e quante orchestre di musica classica cinese, finanziate dallo Stato, avete a Roma? Nessuna, ovviamente.

In Venezuela ci sono circa 700 orchestre giovanili e musicisti di grande valore che hanno studiato anche all'estero e il governo ha deciso che ogni ragazzo invece della droga deve prendere in mano uno strumento. Recentemente a Vienna il direttore artistico di un grande teatro mi parlava dell'Opera e della collaborazione con l'Italia e a un certo punto mi ha detto: "L'Italia è un deserto culturale!". I vostri politici non fanno nulla e il popolo è rovinato dalla televisione.

In Corea, in occasione di un concerto, ho visto un grandissimo manifesto con su scritto Beethoven è anche coreano e questo è molto bello perché Beethoven è patrimonio dell'umanità, è patrimonio di tutto il mondo. E qui in Italia? Dove sono i vostri grandi musicisti? Dove sono? Le orchestre italiane non sanno suonare la musica italiana, quasi non la conoscono. Parlo anche dei compositori più moderni per es. Petrassi e Malipiero. In Italia non c'è rispetto per la cultura del passato. Se noi ebrei dimenticassimo la nostra cultura saremmo finiti in un giorno. Quando Verdi è morto tutta l'Italia era al suo funerale e oggi dove sono gli italiani?"

Il maestro Lior Shambadal, primo direttore dell'orchestra sinfonica di Berlino e primo direttore dell'orchestra sinfonica slovena, uno dei più importanti direttori d'orchestra del mondo, mi guarda diritto negli occhi e mi mette a disagio, in imbarazzo, mi fa sentire tutto la tristezza e la vergogna per la sciagurata assenza di una politica culturale nel nostro paese.

"Cinquecento anni fa, tutta la musica classica e sinfonica è nata in Italia e nelle Fiandre dalla musica sacra. Tutto il barocco, tutta la musica rinascimentale è nata qui. In Italia tutto è iniziato e tutto sta finendo! Nella mia vita ho diretto oltre seicento opere liriche di compositori italiani. Ho diretto molta musica italiana e molta musica russa.

Innanzitutto Giuseppe Verdi che io amo molto e che per me è il più grande e poi Donizetti, Rossini, Puccini..... Nella storia troviamo grandissimi compositori ed interpreti italiani dell'opera lirica e sono ancora convinto che la potenzialità italiana sia fra le più importanti del mondo. E invece nel vostro paese alla musica e alla formazione dei giovani musicisti non si dà alcuna importanza e si continuano a tagliare i finanziamenti. Ho davvero la speranza che qualcosa cambi e che si ritorni ad amare la musica così come è sempre stato nella grande tradizione italiana."

http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=6874&Itemid=55


"TEATRI D'ITALIA?....INTERVALLO


Il 12 novembre il Ministro per i beni e le attività culturali Bondi, si è impegnato a creare un gruppo di lavoro che a inizio 2009, "bonificherà" il settore per rifinanziarlo una volta "snellito".

Ci chiediamo, perchè in Italia l'investimento del pubblico nella cultura risulti essere il più basso dell'Unione Europea?

Perchè in un Paese come l'Italia riconosciuto nel mondo per essere la nazione che conserva forse il più ricco patrimonio artistico del mondo, il governo prepara una finanziaria che prevede tagli al Fus che riducono del 35% l'intero finanziamento?

Per il 2009 si prevede una riduzione da 567 milioni di euro a 378, per il 2010 da 563 a 400, per il 2011 da 511 a 307.

Quale altra voce del bilancio ha subito tagli che ammontano al 35% dell'intero finanziamento?

Su questa premessa i teatri lirici italiani saranno sul lastrico a fine 2009.

La cosa ancora più grave è che il Ministro Bondi,intende anche intervenire sul contratto di lavoro delle fondazioni lirico-sinfoniche.

Meno male che il segretario generale del Slc/Cgil, Emilio Miceli, ribadisce con forza che contrasterà con nettezza ogni tentativo di scaricare sui lavoratori tutto il peso delle inefficienze e del risanamento.

Prima Bondi, mostrandosi quasi estraneo all'argomento, aveva fatto credere che le responsabilità dei tagli al Fus erano di un certo sig. Tremonti, imbarazzante non trovate?; un Ministro preposto al settore pilotato da Tremonti, che ricordiamo appena giunto al governo ha ribadito che spendere per la cultura è uno spreco.

Capisco ora, anche i quasi 8 miliardi in meno alla Scuola.

Aveva ragione Piero Calamandrei il quale, al III congresso dell'associazione di difesa della scuola nazionale nel 1950 dichiarava: "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.

Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private".

La situazione della scuola meriterebbe un post più approfondito e mi riprometto di farlo al più presto.

Torniamo alla coppia Tremonti-Bondi.

All'improvviso poi, Bondi decide di cambiare atteggiamento: "cambiamo le regole delle fondazioni liriche", "mettiamo ordine nella questione più importante: i contratti di lavoro", "i professori d'orchestra si permettono di avere un secondo lavoro, a nessun dipendente, pubblico o privato è concesso", "la Scala e L'Accademia Nazionale di S.Cecilia hanno un ruolo e una visibilità particolari".

Ci piacerebbe sapere quale criterio venga usato per stabilire la preferenza di una istituzione rispetto a un altra.

Che, il Teatro S.Carlo sia meno importante dei due sopracitati enti?

Alla Scala sono stati indetti alcuni scioperi, invece il Teatro Regio di Torino ha reagito aprendo le porte al pubblico affinchè si renda visibile quella complessa serie di lavori che si svolgono in un teatro.

La vera preoccupazione del Governo sta solo nel fatto di rastrellare denaro senza stilare alcun progetto.

Che le grandi opere del Cavaliere siano forse più importanti della conservazione e della tutela del patrimonio culturale della nazione?

Credo tuttavia, che la strada più giusta da percorrere, sia quella di un disegno di legge da condividere e discutere con le categorie interessate, anziché un decreto legge.

Bisognerà dare sopratutto una risposta anche ai 5.500 lavoratori del settore che rischiano seriamente il licenziamento.

Perchè indebolire un settore che già di per se, a causa anche degli sprechi, (e qui che bisognerebbe intervenire invece) risulta debole?

Bene la proposta di defiscalizzare i contributi dei privati, ma non basta.

Tagliando in maniera selvaggia la cultura, lo spettacolo e la scuola, corriamo il rischio di restituire una immagine del nostro Paese, che non corrisponde all'altissima considerazione che la cultura italiana gode in tutto il mondo.

Mi piacerebbe che il senatore Franco Asciutti del "popolo delle Libertà" leggesse la lettera del direttore Lior Shambadal.

Asciutti, ignora completamente la realtà musicale del nostro Paese e sopratutto il fatto che migliaia di diplomati escono dai nostri conservatori andandosi a riversare direttamente in un mare magnum di corsi di secondo livello, abilitazioni, e varie ed eventuali stregonerie, inventate solo per impoverire le tasche di chi cade in queste trappole.

Asciutti dice:"dobbiamo renderci conto che tredici fondazioni liriche sono troppe, non ce le possiamo permettere, ci piaccia o no. In tutte le parti del mondo, l'opera è un'attività in perdita e per questo all'estero ci sono teatri di vario livello: in Francia di Opéra di Parigi ce n'è una sola. Non è possibile che in Italia esistano dodici teatri tutti dello stesso livello: devono riorganizzarsi e rivedere la loro attività".

Sarà pure, che alcuni dirigenti non siano in grado di valorizzare e attirare il pubblico attraverso programmazioni adeguate e spese oculate ma, mi chiedo, chi ce li ha messi al loro posto?

La ciliegina sulla torta è stata posta sull'Opera di Roma con Vespa nel Cda del teatro(nominato da Bondi-Melandri-Cerami) è così che vogliamo sanare? con i consigli di un tuttologo prostituitosi ai favoritismi della politica?

Forse, abituato a saper gestire il suo "teatrino" serale fatto di porte che si spalancano alla Santanchè, e porte che invece andrebbero sfondate, sarà in grado di gestire quelle dell'Opera di Roma!.

Come può',un rappresentante, adesso ufficiale del Ministero del Governo Berlusconi, continuare a condurre il programma di informazione "imparziale" Porta a Porta?
quali sono state le competenze alla sua base mi chiedo?

Peccato che lo show di Vespa, sembri più che altro un quiz televisivo, anzichè un programma di informazione.

Scegliere Vespa come consigliere, è più una manovra d’immagine che una scelta meritocratica sulla base della competenza, una decisione che è frutto di un modo tutto italiano di interpretare le cariche politiche e statali.

Sgarbi ha così commentato: "E allora? E’ stato messo in un posto in cui in genere stanno persone molto meno competenti e per giunta anche meno famose. Il fatto che Vespa abbia raggiunto un eccellente livello in un campo, non significa che non possa occuparsi anche di altro. Anzi, scompaginare un po’ credo che sia un valore".
Io non credo che "scompaginare" sia un valore caro Sgarbi,e forse è per questo motivo che i teatri vanno in malora.

Perchè non affidare invece la gestione a chi essendo anche musicista possiede anche delle doti di amministratore, che a mio parere, potrebbero essere la carta vincente per la rinascita della musica in Italia.

Vorrei in ultimo citare Vespa che a proposito del fenomeno dei blog si esprime così:
il blog è:
-Luogo di sfogo di perversioni.
-Tenuto da ragazzi con problemi psichici.
-Luogo ideale per sviluppare sdoppiamenti della personalità.
-Spazio dove le inclinazioni più pruriginose delle ragazze trovano collocazione e sbocco.
-Luogo accessibile solo conoscendone la password.
-Eccezion fatta per MySpace, gli altri blog non sarebbero definibili come leciti
-Il disagio giovanile è, in definitiva, colpa di internet.

Vespa, noi consideriamo invece il blog come strumento che porta democrazia, se la ricordi questa parola ogni tanto.
L.M.



"Travaglio" su Vespa... senza casco!!

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