venerdì 9 gennaio 2009

BERLUSCONI, TREMONTI, BONDI, SAPETE CHE ANCHE I MUSICISTI ITALIANI SONO ENTRATI IN EUROPA ?


PARLAMENTO EUROPEO

STATUTO SOCIALE DEGLI ARTISTI

Procedura: 2006/2249(INI) Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento: A6-0199/2007

Testi presentati:
A6-0199/2007

Discussioni:
PV 06/06/2007 - 20
CRE 06/06/2007 - 20

Votazioni:
PV 07/06/2007 - 5.18
CRE 07/06/2007 - 5.18
Dichiarazioni di voto

Testi approvati:
P6_TA(2007)0236

Testi approvati dal Parlamento
Giovedì 7 giugno 2007 - Bruxelles Edizione provvisoria



Statuto sociale degli artisti

P6_TA-PROV(2007) 0236 A6-0199/2007

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti

(2006/2249(INI))

Il Parlamento europeo,

– vista la Convenzione dell'Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali,

– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una strategia quadro per la non discriminazione e le pari opportunità per tutti" (COM(2005)0224),

– visto il Libro Verde della Commissione dal titolo "Modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del XXI secolo" (COM(2006)0708),

– vista la propria risoluzione del 22 ottobre 2002 sull'importanza e il dinamismo del teatro e delle arti dello spettacolo nell'Europa allargata (1),

– vista la propria risoluzione del 4 settembre 2003 sulle industrie culturali (2),

– vista la propria risoluzione del 13 ottobre 2005 sulle nuove sfide per il circo quale parte della cultura europea (3),

– visto il regolamento (CEE) n. 1408/71 del Consiglio, del 14 giugno 1971, relativo
all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro
familiari che si spostano all'interno della Comunità (4),

– visto il regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (5),

– vista la direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione (6),

– vista la sua risoluzione del 9 marzo 1999 sulla situazione e il ruolo degli artisti nell'Unione europea (7),

– vista la direttiva 2006/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto di autore in materia di proprietà intellettuale (8),

– vista la direttiva 2006/116/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, concernente la durata di protezione del diritto d'autore e di alcuni diritti connessi (9),

– vista la sentenza della Corte di giustizia del 30 marzo 2000, causa C-178/97, Barry Banks e altri contro Theatre royal de la Monnaie (10),

– vista la sentenza della Corte di giustizia del 15 giugno 2006, causa C-255/04, Commissione delle Comunità europee contro Repubblica francese (11),

– visto l'articolo 45 del suo regolamento,

– vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0199/2007),

A. considerando che l'arte può anche essere considerata un lavoro e una professione,

B. considerando che le summenzionate sentenze e la direttiva 96/71/CE riguardano tutte in modo specifico le attività degli artisti interpreti,

C. considerando che, per praticare l'arte al più alto livello, occorre interessarsi al mondo dello spettacolo e della cultura sin dalla più giovane età ed avere la possibilità di accedere alle principali opere del nostro patrimonio culturale,

D. considerando che in numerosi Stati membri taluni professionisti del settore artistico non hanno uno statuto legale,

E. considerando che la flessibilità e la mobilità sono elementi indissociabili
nell'esercizio delle professioni artistiche,

F. considerando che nessun artista è totalmente al riparo dalla precarietà in nessuna fase del suo percorso professionale,

G. considerando che la natura aleatoria e talvolta incerta della professione artistica deve essere necessariamente compensata dalla garanzia di una protezione sociale sicura,

H. considerando che ancora oggi risulta praticamente impossibile per un artista in Europa ricostruire la sua carriera professionale,

I. considerando che occorre facilitare l'accesso degli artisti alle informazioni concernenti le loro condizioni di lavoro, mobilità, disoccupazione, salute e pensione,

J. considerando che le predisposizioni artistiche, le doti naturali e il talento sono raramente sufficienti per aprire la strada ad una carriera artistica professionale,

K. considerando che non sono stati ancora sufficientemente sviluppati i contratti di
formazione e/o qualificazione a vocazione artistica adattati alle singole discipline,

L. considerando che è opportuno incoraggiare la riconversione professionale degli artisti,

M. considerando che la libera circolazione dei lavoratori in generale, inclusi gli artisti originari dei nuovi Stati membri, è tuttora soggetta a certe limitazioni dovute alle possibili disposizioni transitorie previste dal trattato di adesione,

N. considerando che le produzioni artistiche riuniscono spesso artisti europei ed artisti extracomunitari la cui mobilità è spesso ostacolata dalla difficoltà di ottenere visti a medio termine,

O. considerando che il soggiorno degli artisti in uno Stato membro è il più delle volte di breve durata (inferiore ai tre mesi),

P. considerando che tutti questi problemi legati alla mobilità transfrontaliera, principale caratteristica delle professioni artistiche, mettono in luce la necessità di prevedere misure concrete in questo settore,

Q. considerando che è essenziale distinguere le attività artistiche amatoriali da quelle dei professionisti,

R. considerando che l'integrazione dell'insegnamento artistico nei programmi scolastici degli Stati membri deve essere assicurato in modo efficace,

S. considerando che la succitata Convenzione dell'Unesco costituisce un'ottima base per il riconoscimento dell'importanza delle attività dei professionisti nella creazione artistica,

T. considerando che la direttiva 2001/29/CE impone agli Stati membri che ancora non la applicano, di prevedere per gli autori un compenso equo in caso di eccezioni o restrizioni al diritto di riproduzione (reprografia, riproduzione per uso privato),

U. considerando che la direttiva 2006/115/CEE determina i diritti esclusivi di cui sono titolari in particolare gli artisti interpreti e il loro diritto irrinunciabile ad una remunerazione equa,

V. considerando che i diritti patrimoniali e morali degli autori e degli artisti interpreti sono a tal riguardo il riconoscimento del loro lavoro creativo e del loro contributo alla cultura in generale,

W. considerando che la creazione artistica partecipa allo sviluppo del patrimonio culturale e si nutre delle opere del passato, da cui trae ispirazione e materiale e di cui gli Stati assicurano la salvaguardia,




MIGLIORAMENTO DELLA SITUAZIONE CONTRATTUALE DEGLI ARTISTI IN EUROPA

La situazione contrattuale

invita gli Stati membri a sviluppare o applicare un quadro giuridico e istituzionale al fine di sostenere la creazione artistica mediante l'adozione o l'attuazione di una serie di misure coerenti e globali che riguardino la situazione contrattuale, la sicurezza sociale, l'assicurazione malattia, la tassazione diretta e indiretta e la conformità alle norme europee;

sottolinea che occorre prendere in considerazione la natura atipica dei metodi di lavoro dell'artista;

sottolinea inoltre che occorre prendere in considerazione la natura atipica e precaria di tutte le professioni sceniche;

incoraggia gli Stati membri a sviluppare la definizione di contratti di formazione o di qualificazione nelle professioni artistiche;

propone pertanto agli Stati membri di agevolare il riconoscimento dell'esperienza

professionale degli artisti;

La protezione dell'artista

invita la Commissione e gli Stati membri a creare un "registro professionale europeo" del tipo EUROPASS per gli artisti, previa consultazione del settore artistico, nel quale potrebbero figurare il loro statuto, la natura e la durata dei successivi contratti nonché i dati dei loro datori di lavoro o dei prestatori di servizi che li ingaggiano;

incoraggia gli Stati membri a migliorare il coordinamento e lo scambio di buone pratiche e di informazioni;

sollecita la Commissione ad elaborare, in cooperazione con il settore, un manuale pratico uniforme e comprensibile destinato agli artisti europei e agli organi interessati nelle amministrazioni, che contenga tutte le disposizioni in materia di assicurazione malattia, disoccupazione e pensionamento in vigore a livello nazionale ed europeo;

invita la Commissione e gli Stati membri in funzione degli accordi bilaterali applicabili ad esaminare la possibilità di iniziative per assicurare il trasferimento dei diritti pensionistici e di sicurezza sociale degli artisti provenienti da paesi terzi quando ritornano nei loro paesi d'origine e per garantire che si tenga conto della esperienza di lavoro in uno Stato membro;

incoraggia la Commissione a varare un progetto pilota al fine di sperimentare l'introduzione di una carta elettronica europea di sicurezza sociale specificamente destinata all'artista europeo;

ritiene infatti che tale carta, contenendo tutte le informazioni concernenti l'artista, potrebbe risolvere alcuni problemi inerenti alla sua professione;

sottolinea la necessità di distinguere con precisione la mobilità specifica degli artisti da quella dei lavoratori dell'Unione europea in generale;

chiede a tale proposito alla Commissione di fare il punto sui progressi realizzati in merito a tale mobilità specifica;

chiede alla Commissione di individuare formalmente i settori culturali in cui risulta evidente il rischio di una fuga di creatività e di talenti e chiede agli Stati membri di incoraggiare, mediante incentivi, gli artisti a rimanere o a rientrare nel territorio degli Stati membri;

chiede inoltre agli Stati membri di prestare un'attenzione particolare al riconoscimento a livello comunitario di diplomi e altri certificati rilasciati dai conservatori e dalle scuole artistiche nazionali europee e da altre scuole ufficiali delle arti dello spettacolo, in modo da consentire ai loro titolari di lavorare e studiare in tutti gli Stati membri, in conformità con il processo di Bologna;

sollecita tutti gli Stati membri a tal riguardo a

promuovere studi artistici formali che offrano una buona formazione personale e
professionale e consentano agli studenti di sviluppare il proprio talento artistico nonché competenze generali per operare in altri ambiti professionali; sottolinea altresì l'importanza di proporre iniziative su scala europea per facilitare il riconoscimento di diplomi e altri certificati rilasciati dai conservatori e dalle scuole artistiche nazionali di paesi terzi, al fine di favorire la mobilità degli artisti verso gli Stati membri;

invita la Commissione ad adottare una "carta europea per la creazione artistica e le
condizioni del suo esercizio" sulla base di un'iniziativa come quella dell'Unesco, onde affermare l'importanza delle attività dei professionisti della creazione artistica e favorire l'integrazione europea;

invita gli Stati membri ad eliminare tutti i tipi di restrizioni relative all'accesso al mercato del lavoro per gli artisti dei nuovi Stati membri;

invita gli Stati membri che non l'applicano ancora ad organizzare, nel rispetto della direttiva 2006/115/CEE e della direttiva 2001/29/CE, in modo efficace il pagamento di tutti gli equi compensi relativi ai diritti di riproduzione e delle eque remunerazioni dovute ai titolari dei diritti d'autore e dei diritti associati;

invita la Commissione a procedere ad uno studio che analizzi le disposizioni prese dagli Stati membri per assicurare in modo efficace ai titolari dei diritti d'autore e dei diritti connessi l'equo compenso per le eccezioni legali applicate dagli Stati membri a norma della direttiva 2001/29/CE e per lo sfruttamento legale dei loro diritti a norma della direttiva 2006/115/CEE;

invita la Commissione a procedere ad uno studio che analizzi le disposizioni prese dagli Stati membri affinché una parte delle entrate generate dal pagamento dell'equo compenso dovuto ai titolari dei diritti d'autore e dei diritti connessi sia destinata al sostegno dell'attività creativa e alla protezione sociale e finanziaria degli artisti, e che analizzi inoltre gli strumenti giuridici e i dispositivi che potrebbero essere utilizzati per contribuire al finanziamento della protezione degli artisti viventi europei;

ritiene auspicabile che gli Stati membri sudino la possibilità di concedere agli artisti un aiuto supplementare a quelli già in vigore, prevedendo per esempio un prelievo sullo sfruttamento commerciale delle creazioni originali e delle loro interpretazioni libere da diritti;

La politica dei visti: mobilità e impiego dei cittadini di paesi terzi

sottolinea la necessità di tener conto delle difficoltà che alcuni artisti europei ed extracomunitari incontrano attualmente per ottenere un visto ai fini del rilascio di un permesso di lavoro, nonché delle incertezze legate a tale situazione;

sottolinea altresì che le condizioni stabilite per la concessione dei visti e dei permessi di lavoro sono attualmente difficili da soddisfare da parte degli artisti in possesso di contratti di lavoro a breve termine;

invita la Commissione a riflettere sugli attuali sistemi per la concessione di visti e permessi di lavoro agli artisti e a mettere a punto una regolamentazione comunitaria in questo settore che possa portare all'introduzione di un visto temporaneo specificamente destinato agli artisti europei ed extracomunitari, come già avviene in taluni Stati membri;

Formazione lungo tutto l'arco della vita e riconversione


invita gli Stati membri a creare strutture specializzate di formazione e tirocinio destinate ai professionisti del settore culturale, in modo da sviluppare un'autentica politica dell'occupazione in questo ambito;

invita la Commissione a raccogliere tutte le ricerche e le pubblicazioni esistenti e a valutare, nella forma di uno studio, l'attuale situazione per quanto concerne l'attenzione prestata nell'Unione europea alle malattie professionali tipiche delle attività artistiche, ad esempio l'artrite;

ricorda che tutti gli artisti esercitano la loro attività in modo permanente, non
limitandosi alle ore di prestazione artistica o di spettacolo sulla scena;

ricorda a tale proposito che i periodi di ripetizione costituiscono a pieno titolo ore di lavoro effettivo e che è necessario tener conto di tutti questi periodi d'attività nella carriera degli artisti, sia durante i periodi di disoccupazione che a fini pensionistici;

invita la Commissione a valutare il livello reale di cooperazione europea e di scambi nel campo della formazione professionale nelle arti dello spettacolo e a promuovere tali aspetti nel quadro dei programmi per l'apprendimento permanente e cultura 2007, nonché dell'Anno europeo per l'istruzione e la cultura 2009;

Verso una ristrutturazione delle attività amatoriali

insite sulla necessità di sostenere tutte le attività artistiche e culturali svolte segnatamente a favore di gruppi socialmente svantaggiati allo scopo di migliorarne l'integrazione;

sottolinea l'importanza delle attività artistiche amatoriali quale elemento cruciale di avvicinamento tra le comunità locali e di costituzione di una società dei cittadini;

sottolinea che gli artisti senza formazione specifica che aspirano a una carriera artistica professionale dovrebbero essere ben informati in merito a certi aspetti di questa professione;

invita a tale proposito gli Stati membri ad incoraggiare e a promuovere le attività
amatoriali in continuo contatto con gli artisti professionisti;

Garantire la formazione artistica e culturale sin dalla più giovane età

invita la Commissione ad effettuare uno studio sull'educazione artistica nell'Unione europea
(i suoi contenuti, la natura della formazione offerta – se formale o meno –, i risultati e gli sbocchi professionali) e a comunicarne i risultati al Parlamento entro due anni;

invita la Commissione ad incoraggiare e favorire la mobilità degli studenti europei delle discipline artistiche, attraverso l'intensificazione dei programmi di scambio fra gli studenti dei conservatori e delle scuole artistiche nazionali sia su scala europea che su scala extra-europea;

invita la Commissione a prevedere il finanziamento di misure e progetti pilota che
consentano in particolare di definire i modelli adeguati in materia di educazione artistica nell'ambiente scolastico attraverso un sistema europeo di scambio di informazioni e di esperienze destinato agli insegnanti di discipline artistiche;

raccomanda agli Stati membri di intensificare la formazione degli insegnanti incaricati dell'educazione artistica;

chiede alla Commissione e agli Stati membri di esaminare la possibilità di creare un fondo di mobilità europea di tipo Erasmus destinato agli scambi di insegnanti e di giovani artisti; ricorda a tal riguardo l'importanza che attribuisce all'aumento del bilancio europeo destinato alla cultura;

chiede alla Commissione e agli Stati membri di lanciare una campagna d'informazione volta ad offrire una garanzia di qualità dell'educazione artistica;

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati membri.


(1) GU C 300 E dell'11.12.2003, pag. 156.
(2) GU C 76 E del 25.3.2004, pag. 459.
(3) GU C 233 E del 28.9.2006, pag. 124.
(4) GU L 149 del 5.7.1971, pag. 2.
(5) GU L 166 del 30.4.2004, pag. 1.
(6) GU L 167 del 22.6.2001, pag. 10.
(7) GU C 175 del 21.6.1999, pag. 42.
(8) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 28.
(9) GU L 372 del 27.12.2006, pag. 12.
(10) Racc. 2000, pag. I-2005.
(11) Racc. 2000, pag. I-5251.

MOTIVAZIONE

Verso uno statuto europeo degli artisti

La questione della regolamentazione dell'accesso alle professioni nel settore dello spettacolo dal vivo è complessa e controversa, tuttavia è divenuto ormai impossibile ignorare i problemi causati dall'assenza di una regolamentazione.

Non basta ricorrere ad argomentazioni quali i vantaggi derivanti dall'assenza di "filtri" e la possibilità per ciascun artista di esprimersi liberamente, poiché ciò significherebbe semplicemente demandare al mercato tale funzione, a scapito dei principi artistici e di giustizia sociale.

Anche per gli artisti più dotati, la carriera nelle discipline dal vivo continua ad essere un'aleatoria e travagliata traversata del deserto, caratterizzata da una serie di problemi, quali retribuzioni in calo, ore non dichiarate e condizioni di lavoro in continuo peggioramento, che si traducono spesso in autentiche delusioni.

Occorre quindi trovare un equilibrio tra la capacità di diffusione del settore e il numero di aspiranti artisti.

D'altro canto, è pur vero che oggi numerose produzioni artistiche riuniscono artisti europei e di paesi terzi, la cui mobilità è spesso ostacolata dal mancato recepimento delle normative europee negli ordinamenti degli Stati membri e da una scarsa conoscenza delle legislazioni nazionali.

A livello europeo le norme esistono già, basta applicarle. Gli artisti ignorano le legislazioni degli Stati membri che li ospitano e non sanno come esigere l'applicazione dei testi europei.

La maggior parte delle difficoltà incontrate dagli artisti non è di carattere culturale, ma dovuta a ragioni di mobilità, politica dei visti, salute, sicurezza sociale, disoccupazione e pensione. Ed è proprio a questi problemi concreti che abbiamo tentato di dare una risposta.

La situazione è stata analizzata da diversi Stati membri, i quali ritengono che sia assolutamente necessario riflettere sui miglioramenti da apportare per consentire agli artisti europei di ottenere un livello adeguato di riconoscimento e integrazione nella loro attività professionale.

Per questa ragione, la stesura di una "Carta europea per l'attività di produzione artistica e le relative condizioni di esercizio" ci pare un'eccellente base di riflessione.

La valutazione delle esigenze dell'artista rappresenta infatti il primo, anche se non l'unico, passo verso il miglioramento della sua condizione.

La sfida di una politica culturale europea consiste nel costruire un ambiente culturale dinamico, creativo e innovativo in tutte le discipline artistiche. Ciò, tuttavia, non potrà prescindere dal riconoscimento ai nostri artisti delle garanzie sociali di cui godono gli altri lavoratori europei, nel rispetto della libertà artistica per loro essenziale.

* A voi i commenti !!

mercoledì 7 gennaio 2009

TEATRI E "TEATRINI" D' ITALIA

La situazione musicale italiana secondo il M° Lior Shambadal.

Lior Shambadal: "In Italia, la situazione è vergognosa! In Germania si contano 250 orchestre di musica lirica, in Italia 13 Enti Lirici e si parla di chiuderne la metà! In Italia avete in tutto 10 orchestre importanti e dovrebbero essere almeno 100. Nella sola Pechino si esibiscono 13 orchestre di musica sinfonica italiana e quante orchestre di musica classica cinese, finanziate dallo Stato, avete a Roma? Nessuna, ovviamente.

In Venezuela ci sono circa 700 orchestre giovanili e musicisti di grande valore che hanno studiato anche all'estero e il governo ha deciso che ogni ragazzo invece della droga deve prendere in mano uno strumento. Recentemente a Vienna il direttore artistico di un grande teatro mi parlava dell'Opera e della collaborazione con l'Italia e a un certo punto mi ha detto: "L'Italia è un deserto culturale!". I vostri politici non fanno nulla e il popolo è rovinato dalla televisione.

In Corea, in occasione di un concerto, ho visto un grandissimo manifesto con su scritto Beethoven è anche coreano e questo è molto bello perché Beethoven è patrimonio dell'umanità, è patrimonio di tutto il mondo. E qui in Italia? Dove sono i vostri grandi musicisti? Dove sono? Le orchestre italiane non sanno suonare la musica italiana, quasi non la conoscono. Parlo anche dei compositori più moderni per es. Petrassi e Malipiero. In Italia non c'è rispetto per la cultura del passato. Se noi ebrei dimenticassimo la nostra cultura saremmo finiti in un giorno. Quando Verdi è morto tutta l'Italia era al suo funerale e oggi dove sono gli italiani?"

Il maestro Lior Shambadal, primo direttore dell'orchestra sinfonica di Berlino e primo direttore dell'orchestra sinfonica slovena, uno dei più importanti direttori d'orchestra del mondo, mi guarda diritto negli occhi e mi mette a disagio, in imbarazzo, mi fa sentire tutto la tristezza e la vergogna per la sciagurata assenza di una politica culturale nel nostro paese.

"Cinquecento anni fa, tutta la musica classica e sinfonica è nata in Italia e nelle Fiandre dalla musica sacra. Tutto il barocco, tutta la musica rinascimentale è nata qui. In Italia tutto è iniziato e tutto sta finendo! Nella mia vita ho diretto oltre seicento opere liriche di compositori italiani. Ho diretto molta musica italiana e molta musica russa.

Innanzitutto Giuseppe Verdi che io amo molto e che per me è il più grande e poi Donizetti, Rossini, Puccini..... Nella storia troviamo grandissimi compositori ed interpreti italiani dell'opera lirica e sono ancora convinto che la potenzialità italiana sia fra le più importanti del mondo. E invece nel vostro paese alla musica e alla formazione dei giovani musicisti non si dà alcuna importanza e si continuano a tagliare i finanziamenti. Ho davvero la speranza che qualcosa cambi e che si ritorni ad amare la musica così come è sempre stato nella grande tradizione italiana."

http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=6874&Itemid=55


"TEATRI D'ITALIA?....INTERVALLO


Il 12 novembre il Ministro per i beni e le attività culturali Bondi, si è impegnato a creare un gruppo di lavoro che a inizio 2009, "bonificherà" il settore per rifinanziarlo una volta "snellito".

Ci chiediamo, perchè in Italia l'investimento del pubblico nella cultura risulti essere il più basso dell'Unione Europea?

Perchè in un Paese come l'Italia riconosciuto nel mondo per essere la nazione che conserva forse il più ricco patrimonio artistico del mondo, il governo prepara una finanziaria che prevede tagli al Fus che riducono del 35% l'intero finanziamento?

Per il 2009 si prevede una riduzione da 567 milioni di euro a 378, per il 2010 da 563 a 400, per il 2011 da 511 a 307.

Quale altra voce del bilancio ha subito tagli che ammontano al 35% dell'intero finanziamento?

Su questa premessa i teatri lirici italiani saranno sul lastrico a fine 2009.

La cosa ancora più grave è che il Ministro Bondi,intende anche intervenire sul contratto di lavoro delle fondazioni lirico-sinfoniche.

Meno male che il segretario generale del Slc/Cgil, Emilio Miceli, ribadisce con forza che contrasterà con nettezza ogni tentativo di scaricare sui lavoratori tutto il peso delle inefficienze e del risanamento.

Prima Bondi, mostrandosi quasi estraneo all'argomento, aveva fatto credere che le responsabilità dei tagli al Fus erano di un certo sig. Tremonti, imbarazzante non trovate?; un Ministro preposto al settore pilotato da Tremonti, che ricordiamo appena giunto al governo ha ribadito che spendere per la cultura è uno spreco.

Capisco ora, anche i quasi 8 miliardi in meno alla Scuola.

Aveva ragione Piero Calamandrei il quale, al III congresso dell'associazione di difesa della scuola nazionale nel 1950 dichiarava: "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.

Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private".

La situazione della scuola meriterebbe un post più approfondito e mi riprometto di farlo al più presto.

Torniamo alla coppia Tremonti-Bondi.

All'improvviso poi, Bondi decide di cambiare atteggiamento: "cambiamo le regole delle fondazioni liriche", "mettiamo ordine nella questione più importante: i contratti di lavoro", "i professori d'orchestra si permettono di avere un secondo lavoro, a nessun dipendente, pubblico o privato è concesso", "la Scala e L'Accademia Nazionale di S.Cecilia hanno un ruolo e una visibilità particolari".

Ci piacerebbe sapere quale criterio venga usato per stabilire la preferenza di una istituzione rispetto a un altra.

Che, il Teatro S.Carlo sia meno importante dei due sopracitati enti?

Alla Scala sono stati indetti alcuni scioperi, invece il Teatro Regio di Torino ha reagito aprendo le porte al pubblico affinchè si renda visibile quella complessa serie di lavori che si svolgono in un teatro.

La vera preoccupazione del Governo sta solo nel fatto di rastrellare denaro senza stilare alcun progetto.

Che le grandi opere del Cavaliere siano forse più importanti della conservazione e della tutela del patrimonio culturale della nazione?

Credo tuttavia, che la strada più giusta da percorrere, sia quella di un disegno di legge da condividere e discutere con le categorie interessate, anziché un decreto legge.

Bisognerà dare sopratutto una risposta anche ai 5.500 lavoratori del settore che rischiano seriamente il licenziamento.

Perchè indebolire un settore che già di per se, a causa anche degli sprechi, (e qui che bisognerebbe intervenire invece) risulta debole?

Bene la proposta di defiscalizzare i contributi dei privati, ma non basta.

Tagliando in maniera selvaggia la cultura, lo spettacolo e la scuola, corriamo il rischio di restituire una immagine del nostro Paese, che non corrisponde all'altissima considerazione che la cultura italiana gode in tutto il mondo.

Mi piacerebbe che il senatore Franco Asciutti del "popolo delle Libertà" leggesse la lettera del direttore Lior Shambadal.

Asciutti, ignora completamente la realtà musicale del nostro Paese e sopratutto il fatto che migliaia di diplomati escono dai nostri conservatori andandosi a riversare direttamente in un mare magnum di corsi di secondo livello, abilitazioni, e varie ed eventuali stregonerie, inventate solo per impoverire le tasche di chi cade in queste trappole.

Asciutti dice:"dobbiamo renderci conto che tredici fondazioni liriche sono troppe, non ce le possiamo permettere, ci piaccia o no. In tutte le parti del mondo, l'opera è un'attività in perdita e per questo all'estero ci sono teatri di vario livello: in Francia di Opéra di Parigi ce n'è una sola. Non è possibile che in Italia esistano dodici teatri tutti dello stesso livello: devono riorganizzarsi e rivedere la loro attività".

Sarà pure, che alcuni dirigenti non siano in grado di valorizzare e attirare il pubblico attraverso programmazioni adeguate e spese oculate ma, mi chiedo, chi ce li ha messi al loro posto?

La ciliegina sulla torta è stata posta sull'Opera di Roma con Vespa nel Cda del teatro(nominato da Bondi-Melandri-Cerami) è così che vogliamo sanare? con i consigli di un tuttologo prostituitosi ai favoritismi della politica?

Forse, abituato a saper gestire il suo "teatrino" serale fatto di porte che si spalancano alla Santanchè, e porte che invece andrebbero sfondate, sarà in grado di gestire quelle dell'Opera di Roma!.

Come può',un rappresentante, adesso ufficiale del Ministero del Governo Berlusconi, continuare a condurre il programma di informazione "imparziale" Porta a Porta?
quali sono state le competenze alla sua base mi chiedo?

Peccato che lo show di Vespa, sembri più che altro un quiz televisivo, anzichè un programma di informazione.

Scegliere Vespa come consigliere, è più una manovra d’immagine che una scelta meritocratica sulla base della competenza, una decisione che è frutto di un modo tutto italiano di interpretare le cariche politiche e statali.

Sgarbi ha così commentato: "E allora? E’ stato messo in un posto in cui in genere stanno persone molto meno competenti e per giunta anche meno famose. Il fatto che Vespa abbia raggiunto un eccellente livello in un campo, non significa che non possa occuparsi anche di altro. Anzi, scompaginare un po’ credo che sia un valore".
Io non credo che "scompaginare" sia un valore caro Sgarbi,e forse è per questo motivo che i teatri vanno in malora.

Perchè non affidare invece la gestione a chi essendo anche musicista possiede anche delle doti di amministratore, che a mio parere, potrebbero essere la carta vincente per la rinascita della musica in Italia.

Vorrei in ultimo citare Vespa che a proposito del fenomeno dei blog si esprime così:
il blog è:
-Luogo di sfogo di perversioni.
-Tenuto da ragazzi con problemi psichici.
-Luogo ideale per sviluppare sdoppiamenti della personalità.
-Spazio dove le inclinazioni più pruriginose delle ragazze trovano collocazione e sbocco.
-Luogo accessibile solo conoscendone la password.
-Eccezion fatta per MySpace, gli altri blog non sarebbero definibili come leciti
-Il disagio giovanile è, in definitiva, colpa di internet.

Vespa, noi consideriamo invece il blog come strumento che porta democrazia, se la ricordi questa parola ogni tanto.
L.M.



"Travaglio" su Vespa... senza casco!!