lunedì 16 agosto 2010

Carlo Felice: il sì della Regione alla cassa integrazione

L'assessore Vesco: «Accolta la richiesta del teatro di cassa integrazione, ma il ministero acceleri il trasferimento di risorse». Si attende l'esito dell'incontro con i sindacati

La Regione Liguria ha detto sì alla richiesta di cassa integrazione in deroga per tutti i 300 lavoratori Teatro Carlo Felice. La decisione è arrivata al termine del confronto fra l'assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco e il direttore generale del Teatro Carlo Felice, Renzo Fossati.
Il via definitivo al provvedimento potrebbe arrivare già oggi, martedì 3 agosto, dal confronto fra i vertici del Carlo Felice e i sindacati. Se non ci saranno intoppi, i trecento dipendenti del teatro entreranno in cassa integrazione a settembre e vi rimarranno fino al 31 dicembre, salvo ulteriori rinnovi.

Vesco auspica un lieto fine della vicenda, obiettivo al quale sarà possibile giungere solo a fronte di un intervento concreto del governo. «È un impegno anche dal punto di vista economico rilevante – sottolinea l'assessore regionale al lavoro – perché equivale a 2 milioni di Eu di cui 400 mila a carico della Regione, attraverso il FSE, fondo sociale europeo. Siamo fiduciosi di poter ricevere queste risorse dal Ministero, in quanto stiamo aspettando un ulteriore trasferimento di 10 milioni di Eu e a questo proposito sollecitiamo ancora il Ministro Sacconi per poter onorare il nostro impegno con il Teatro Carlo Felice e le altre realtà che hanno fatto richiesta».

Il consiglio di amministrazione della fondazione lirica è pronto a mettere in piedi un articolato piano di rilancio della struttura. «Si tratta – dichiara Fossati – di un ponte verso una situazione migliore, in attesa della redazione di un business plan per la stagione del prossimo anno. La cassa integrazione ci serve per affrontare la situazione degli stipendi e nel frattempo cercheremo di organizzarci per riaprire il teatro in occasione di eventi fattibili, come il Premio Paganini che verrà fatto».

L'allarme lanciato sabato da Marta Vincenzi sulla difficile situazione delle casse del Carlo Felice pare aver innescato un'immediata reazione volta al raggiungimento di un'effettiva soluzione. «Il nostro obiettivo – prosegue Fossati - è far sì che il 2011 e il 2012 siano per il Teatro un momento di grande rilancio e per questo abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, dei lavoratori, dei sindacati e della città».

La parte più importante nel risanamento dei conti del teatro non spetta alla cittadinanza, ma alle istituzioni. Ne è convinto Enrico Vesco, che afferma: «in un momento di grave e perdurante crisi economica ci aspettiamo che il Ministero faccia la sua parte, in caso contrario può diventare un problema di tenuta sociale non solo per i lavoratori del Carlo Felice, ma per tutti i lavoratori di questa regione che hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga, circa 300 persone che si vanno ad aggiungere ai 300 lavoratori del Teatro dell'Opera».

http://genova.mentelocale.it/27455-carlo-felice-il-si-della-regione-alla-cassa-integrazione/