domenica 10 luglio 2011

Contro la chiusura, occupato il Valle In «scena» Germano e Gifuni



L'azione di un centinaio di «lavoratrici e lavoratori dello spettacolo auto-organizzati». Tre giorni di spettacoli


ROMA - Il Teatro Valle è stato occupato. Martedì 14 giugno, il blitz di un centinaio di artisti e lavoratori dello spettacolo ha riaperto la sala che la liquidazione dell’Eti (Ente teatrale italiano) ha serrato in attesa della privatizzazione. E che ora «rischia la chiusura» o la paventata trasformazione in un «bistrot». Gli occupanti hanno intenzione di rimanere in platea per almeno tre giorni, organizzando anche spettacoli ed eventi per il pubblico, «per chiedere trasparenza e chiarezza sul destino di uno dei Teatri più importanti d'Italia attraverso la creazione di una commissione competente».

«RIPRENDIAMOCI IL VALLE» - «Come l'acqua, l'aria ora la cultura» e «Riprendiamoci il Valle», sono gli slogan che si leggono sugli striscioni che sono stati appesi dall'ultima galleria del teatro. «I lavoratori dello spettacolo autorganizzati che in questi mesi si sono mobilitati per i ripetuti attacchi subiti dal mondo dell'arte e del sapere, hanno occupato il Teatro Valle che rischia la chiusura a seguito della soppressione dell'Ente teatrale italiano» spiegano gli occupanti.

L'APPELLO - Gli occupanti hanno inoltre lanciato un appello, sottoscritto da moltissimi personaggi della cultura e dello spettacolo, da Franca Valeri ad Andrea Camilleri, da Toni Servillo a Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Emma Dante, Anna Bonaiuto, Claudio Santamaria, Ascanio Celestini, Sabina Guzzanti, Maya Sansa e tanti altri. Nell'appello gli occupanti scrivono di volere «difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo - scrivono - una funzione essenziale che la Costituzione italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni culturali». E aggiungono anche che «come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell'arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita». La mobilitazione di oggi, scrivono ancora gli occupanti, «perché il Teatro Valle venga realmente destinato all'innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato» e per rivendicare che il settore dello spettacolo è «vivo» e «produce eccellenze e risorse economiche».

COMMISSIONE PER IL BANDO - «L'assessore capitolino alla cultura Dino Gasperini – aggiungono i lavoratori - ha dichiarato che si impegnerà per la tutela del Valle e della sua identità. Queste rassicurazioni non bastano. Chiediamo trasparenza e chiarezza. Chiediamo che gli artisti e i professionisti del settore vengano coinvolti a livello progettuale e decisionale sul destino di uno dei Teatri più importanti d'Italia attraverso la creazione di una commissione competente».

L'APPELLO PER L’ARTE - Nel primo pomeriggio di martedì 14 è prevista la conferenza stampa sull’occupazione, mentre alle 16, prende il via l'assemblea dal titolo «Cronaca di una morte annunciata: dal Valle a Cinecittà, la gestione dei beni e delle risorse culturali in Italia». Alle 20, invece, partono gli spettacoli sul palcoscenico che coinvolgeranno artisti famosi. Già un centinaio di intellettuali hanno firmato l’appello per un impegno comune sul futuro del Valle e dell'arte in Italia: tra questi Andrea Camilleri, Toni Servillo, Ascanio Celestini, Fausto Paravidino, Emma Dante, Filippo Timi, Valerio Mastandrea, Anna Bonaiuto. Il primo ad arrivare al teatro alle 11, è stato Elio Germano. Camicia verde e zaino in spalla, saluta gli amici e i colleghi, entrando dall’ingresso secondario degli artisti, e subito avverte. «Ce l’abbiamo fatta, grandi! Ora faccio un po’ di telefonate e chiamo altri miei amici».

PROTESTA SENZA SIGLE - Elio Germano già spicca anche nella scaletta delle esibizioni previsti dagli auto-organizzati, che, come ci tengono a sottolineare, non rivendicano sigle, ma sono liberi di mobilitarsi per avere garanzie sul futuro e l’identità del Valle. Germano sarà protagonista sul palco dello storico teatro, in coppia con lo scrittore Andrea Camilleri, per mercoledì, per la seconda serata di occupazione, con un discorso d’apertura. Stasera, invece, dalle 20, si alterneranno nelle performance, Maddalena Crippa, con un estratto della Costituzione di Calamandrei, e una poesia, Spazio di Alda Merini, Fabrizio Gifuni con estratto da L’ingegner Gadda va alla guerra, Pietro Sermonti con Stasera il mio nome è Bondi, James Bondi e Danilo Nigrelli con Questa è l’acqua di Foster Wallace. Domani sera, dopo l’ouverture di Elio Germano e Camilleri, sempre Germano in coppia con Theo Teardo eseguirà un recital tratto da Viaggio al termine della notte. Ancora Vinicio Marchioni con Rock in Urss di Nikolaj Lilin. Per la terza serata di occupazione sono attese Franca Valeri, Giovanna Marini e Sabina Guzzanti.

LA REPLICA DELL'ASSESSORE - «Sulla questione del Valle non sono solo rassicurazioni, le mie, ma molto di più. Domani abbiamo in giunta la delibera che ci consentirà di firmare il protocollo col ministero dei Beni culturali e quindi di mantenere pubblico il Valle facendolo passare dal ministero all’Amministrazione comunale. Stiamo lavorando già per un’assegnazione del Valle al Teatro di Roma» Arrivato subito al Teatro Valle, appena appresa la notizia dell’occupazione, l’assehttp://www.blogger.com/img/blank.gifssore alla Cultura di Roma Capitale Dino Gasperini ha incontrato una delegazione del gruppo di lavoratori e lavoratrici autorganizzati che hanno occupato il Valle. Di fronte alle richieste di alcuni esponenti della delegazione di vedere garantite la trasparenza e la chiarezza nelle procedure di bando pubblico, Gasperini ha replicato: «Non ho nessuna difficoltà a mettere insieme un gruppo di lavoro che verifichi questa operazione. Ragioniamo sul gruppo di lavoro che possa accompagnare la redazione del bando. In modo che abbiate tutte le garanzie per partecipare e non ascoltare. Il Teatro Valle ce lo teniamo saldamente in mano. Nessuno smantellamento, e questo è una garanzia evidente».

Carlotta De Leo

http://roma.corriere.it

Il gioco del cinema…


Due casi paralleli in cui le scelte d’opzione divergono sensibilmente in funzione del mercato ma anche del dominio culturale locale. Il cinema Palazzo di Roma ed il cinema Gambrinus di Firenze. Il primo, in via di ristrutturazione mutando la destinazione a sala giochi, il secondo riqualificato in una visione prospettica in cui musica e cinematografia si fondono per l’essenziale nutrimento cerebrale. Sabina Guzzanti a Roma e’ in prima fila nella battaglia contro lo strapotere della Camene, societa’ investitrice nel progetto, di cui parte delle azioni sono detenute dalla Finanziaria Stube e dietro la quale figurano i nomi della cricca Anemone-Balducci. Il PopolodelleLibertà e’ coinvolto nello scontro, quando Capezzone e Aracri si schierano a favore della nuova sala giochi, lanciando insulti ai “facinorosi” protagonisti di una temporanea manifestazione il cui scopo e’ la sensibilizzazione della cittadinanza che, in particolare nel quartiere di San Lorenzo a Roma, non ha alcuna necessita’ di gettare tempo e denaro nell’industria del gioco e tanto meno di veder crescere le future generazioni in preda alla speranza di vincite occasionali, sviluppando possibili dipendenze psicologiche. “Vi da’ fastidio che la cultura non sia piu’ monopolio della sinistra” affermano i simpatizzanti del gioco, definendo cultura cio’ che proprio non ha nulla da condividere con l’enorme potenziale cinematografico.
A Firenze invece, i Simple Minds inaugurano la nuova destinazione dell’ex cinema Gambrinus, insieme al Sindaco Matteo Renzi ed altri artisti, che e’ divenuta la nuova tessera del grande puzzle Hard Rock Cafe’ di Orlando (Florida), che conta piu’ di 150 filiali in tutto il mondo. Il locale sara’ la sede per le performance di gruppi locali in cerca di riconoscimento, nonche’ per la proiezione di films attinenti alla cultura Rock. Un ristorante provvedera’ a rifocillare i giovani frequentatori che avranno la possibilita’ di visitare il museo dei cimeli delle grandi stars, come nella affermata tradizione Hard Rock Cafe’.
Come detto, due paralleli, che vedono potenze economiche di grosso calibro investire e gestire i capitali, in ragione degli utili futuri, con l’unica differenza che il Rock, sebbene gia’ monopolizzato interamente dall’industria discografica e dello spettacolo, costituisce il collante aggregativo umano, politico e poetico, quando le sale giochi, al contrario, sono portatrici di alienazione individuale se non anche incremento dei flussi finanziari di dubbia e illecita provenienza.
Ischia, 09 luglio 2011 h. 3.26 p.m. Mario R. Zampella

http://www.reset-italia.net

Occupazione Cinema Palazzo: lite tra Capezzone e la Guzzanti

ROMA - «Gli occupanti stanno bloccando 50 nuovi posti di lavoro e il diritto dei romani a una cultura che sia veramente per tutti». Il Pdl condanna severamente l’«esproprio proletario» del cinema Palazzo di San Lorenzo, a Roma. Con una conferenza stampa organizzata all’hotel Nazionale di piazza Montecitorio, Francesco Aracri e Daniele Capezzone, portavoce del Popolo delle libertà, vogliono mettere «i tasselli al posto giusto e ricomporre il puzzle della giustizia». Ma qualcosa va storto. Sì perchè l’incontro diventa scontro quando a intervenire di sorpresa è Sabina Guzzanti, forse il numero uno dei sostenitori dell’occupazione che va avanti da tre mesi. Un botta e risposta che si accende da subito e non risparmia gli insulti. «Il motivo per cui gli abitanti di San Lorenzo hanno occupato- ha esordito Guzzanti con toni ancora pacati- è che aprire un casinò in un quartiere come San Lorenzo è illegale». Francesco Aracri e Daniele Capezzone (Eidon) Francesco Aracri e Daniele Capezzone (Eidon) SCONTRO VERBALE - E sulla legalità o meno si è sviluppato tutto il resto della querelle, con Capezzone che subito ha replicato chiedendo all’attrice «in base a quale regola occupa?». E Guzzanti: «Voi siete illegali, al 200 per cento». In un clima sempre più acceso, tra sostenitori di una e dell’altro, Capezzone ha affondato dicendo a Guzzanti: «Voi offendete la resistenza, la democrazia, i partigiani e la cultura». E ancora: «Fai ridere- inveisce il portavoce del Pdl- sei un’occupante abusiva, violenta e prepotente. Ce ne ricorderemo la prossima volta che parlerai di legalità». Gli abitanti del quartiere San Lorenzo cercano di entrare alla conferenza stampa (Eidon) Gli abitanti del quartiere San Lorenzo cercano di entrare alla conferenza stampa (Eidon) «COMUNISTA MILIARDARIA» - Dopo la conferenza stampa, lo stesso Capezzone in una nota ha puntato il dito contro l’attrice definendola «la comunista miliardaria che difende occupanti illegali, mentre io chi vorrebbe dare lavoro. Ecco la differenza». Secondo il portavoce «c’è un imprenditore che agisce nella legalità, che potrebbe creare decine di posti di lavoro, che potrebbe riattivare una struttura abbandonata da anni, che sta investendo una notevole somma di denaro, e invece i signori dei centri sociali hanno pensato bene di occupare tutto, e di trasformare il locale (a lavori in corso, e quindi senza alcuna sicurezza, e con gravi rischi per la salute e l’incolumità di cose e persone) in un luogo da loro gestito, ovviamente senza alcun titolo e senza alcuna legalità, nel più totale abuso». FUORI PROGRAMMA - Un fuori programma che non si aspettavano gli organizzatori della conferenza stampa, a cui erano presenti tv locali e nazionali che hanno ripreso la scena, indetta anche per sottolineare «toni e contenuti dell’operazione mediatica- così Aracri- ad alto tasso di strumentalizzazione ideologica, portati avanti da Action e dalla Guzzanti. E il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si ricordi di rappresentare tutti i cittadini e i loro diritti e soprattutto di rispettare la Costituzione che tutela e la libertà di impresa e la proprietà privata».

http://roma.corriere.it