mercoledì 28 settembre 2011

Il Piccinni chiude, fuga degli abbonati



CRONACA di una fuga annunciata. Chiamiamolo effetto Piccinni: è la chiusura del più antico palcoscenico cittadino per i più volte rinviati lavori di restauro e messa a norma ad aver determinato una significativa flessione nel rinnovo degli abbonamenti alla stagione comunale di prosa. Non piace, insomma, la soluzione di emigrare al cineteatro Royal, benché si tratti di un contenitore culturale nel cuore della città. Lo dimostra il calo, ad oggi, di circa il 25 per cento degli abbonamenti, senza contare la ridotta capienza di 530 posti del Royal rispetto ai 600 del Piccinni.

E alza le spalle Carmelo Grassi, presidente del Teatro pubblico pugliese che, insieme con il Comune, è l'artefice della stagione di prosa. «Questa reazione da parte del pubblico, così affezionato al Piccinni - riconosce - ce l'aspettavamo e, dunque, l'avevamo messa in preventivo a priori. Diciamo che l'auspicio, semmai, è recuperare il calo attraverso il dato dello sbigliettamento per ogni singolo spettacolo in cartellone, fatto salvo che non è ancora detta l'ultima parola. La stagione, d'altra parte, prenderà avvio il 16 e 17 novembre». Sul palcoscenico del Petruzzelli, dove unico allestimento di prosa in cartellone al politeama, andrà in scena in esclusiva regionale Idiotas di Fëdor Dostoevskij per la regia del maestro Eimuntas Nekrosius. Sette invece i titoli in programma al Royal - altri otto spettacoli secondo tradizione saranno rappresentati fra il Forma, il Kismet e, new entry, Showville - il dato del calo d'affluenza tuttavia esiste.

«Certo se avessimo avuto a disposizione il Kursaal Santalucia - ammette Grassi - lo choc sarebbe stato senza dubbio minore e non ci sarebbero state queste defezioni. Il pubblico del Piccinni è legato al suo teatro in maniera intensa e, già nel passato, durante l'itinerare della stagione, abbiamo constatato che si spostava assai difficilmente». Che fare, allora? Il rischio è la dispersione di un patrimonio di spettatori consolidato attraverso un lavoro lungo oltre un decennio. «Ci toccherà "costringere" i nostri abbonati a convincersi - dice Grassi - che questo trasloco temporaneo non sarà così traumatico. Stiamo cercando, intanto, di rendere più teatrale il Royal, per offrire un ambiente più accogliente e dare vita anche a un ingresso più simile a un foyer.

Fatto sta che, a differenza del Piccinni, forte sì di una maggiore capienza ma non sempre così agevole, al Royal il pubblico vedrà bene dappertutto». E l'incubo del parcheggio dell'automobile? La posizione del Royal non è certo fra le più agevoli a questo scopo. «Stiamo lavorando per una convenzionerassicura Grassi - con un parcheggio vicino al teatro».

Attesa in questi giorni la stipula del contratto di locazione del Royal - sarà sottoscritto dal Teatro pubblico pugliese e limitatamente alle esigenze della stagione di prosa- un altro rebus da sciogliere, piuttosto, è come il Piccinni potrà essere sostituito per quella pluralità altra di spettacoli, concerti e iniziative messe in campo non solo dall'associazionismo culturale cittadino ma anche dallo stesso Comune. Lunedì prossimo, nel frattempo, scadrà la gara per l'affidamento dell'ufficio di direzione tecnica dei lavori - la posta in gioco per l'incarico, si partecipa con un'offerta sia tecnica che al ribasso è di circa 700mila euro e, di lì a poco, sarà nominata una commissione che vaglierà le proposte pervenute. A meno di intoppi in corso d'opera, ovvero ricorsi da parte degli esclusi, la cantierizzazione del Piccinni potrebbe così prendere avvio ragionevolmente per la fine di ottobre.

ANTONIO DI GIACOMO

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