lunedì 13 maggio 2013

Maggio via al piano dei tagli subito 75 licenziamenti

Maggio via al piano dei tagli subito 75 licenziamenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

l corpo di ballo è stato cancellato. I sindacati: "Accordo impossibile". Per 44 lavoratori a tempo determinato che hanno fatto causa e probabilmente saranno reintegrati si profila una nuova uscita. Il comissario: "Non c'è alternativa"


Che sarebbe stato un colpo duro i sindacati e i lavoratori del Maggio se lo aspettavano. Ma non fino questo punto. Non è dura, è durissima la ricetta salvaMaggio che il commissario Francesco Bianchi ha finalmente declinato ieri in numeri, dopo averla annunciata fin dal marzo scorso: o si trova un accordo di ristrutturazione o si chiude. Non ci sono scelte, dice Bianchi. La pillola non è amara, è drammatica: 75 licenziamenti subito per un risparmio di 3 milioni l'anno sui 18 spesi per il personale a tempo indeterminato: la spesa massima dovrà scendere a 15 milioni per tutto il personale a tempo indeterminato. Con tutta probabilità altri 44 licenziamenti arriveranno in un secondo tempo. Se, come la Fondazione giudica certo, i 44, che hanno lavorato a tempo determinato anche per anni, vinceranno le cause che hanno intentato per aver il posto fisso, come il tribunale del lavoro ha ingiunto. A quel punto la vittoria si trasformerebbe in una beffa: assunti e subito licenziati, si sa già in anticipo. Con un totale a quel punto di 119 licenziamenti e 4 milioni e mezzo di risparmio esclusivamente sul costo del lavoro. L'organico, che i sindacati sottolineano già diminuito di 80 unità in meno di due anni, dovrà essere comunque di 273 persone contro le 352 attuali o le 396 se i 44 vincessero la causa.

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Il maestro Zubin Mehta: Non lasciateci soli

I numeri sono crudeli: 16 ballerini fissi licenziati, chiuso l'intero corpo di ballo. Annullate la portineria e la biglietteria che verranno affidate a ditte esterne. Via del tutto anche il laboratorio scenografico, via un maestro collaboratore, fuori 15 amministrativi, 23 operai, 20 tecnici. Risparmiati solo coro e orchestra. Il coro resterà fermo a 72 coristi, meno dei 98 previsti dall'organico attuale ma senza nessun taglio. Anche l'orchestra non salirà ai 115 elementi previsti dall'organico ma da 93 passerà a 96 elementi. Questo è quanto. Altra alternativa secondo Bianchi non c'è. Se non la chiusura. E il tempo per decidere è breve. O i sindacati fanno l'accordo o il commissario precederà ai tagli secondo la legge 223 dei licenziamenti collettivi. Prima di giugno in modo, dice, da poter chiedere alle banche un prestito per pagare almeno 7 milioni che sono solo una parte dei debiti lasciati dall'ex sovrintendente Colombo con Irpef e enti previdenziali. E dopo avere chiuso il 31 maggio il bilancio 2012 con 3 milioni di buco.

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La protesta dei sindacati

"Accordo impossibile se le condizioni sono queste  -  dice Paolo Aglietti, Cgil  -  Stiamo parlando di 119 licenziamenti e noi non firmeremo mai un accordo che contempli la parola licenziamento: se lo vogliono la devono togliere. Questa ormai diventa una grande vertenza per la difesa del lavoro. Oltretutto in tempi in cui il lavoro manca e il problema dell'occupazione è il principale. Chiederemo agli enti pubblici locali se sono d'accordo con questa insopportabile macelleria sociale". La Cisl è sulla stesa lunghezza d'onda. Che i problemi del teatro siano gravi i sindacati lo riconoscono: "Siamo disponibili a trovare insieme una soluzione". Purché, aggiunge Aglietti, "gli errori della dirigenza e l'impegno per il risanamento non ricadano sempre e solo sulle spalle dei lavoratori". Bianchi dice che non ci sono margini né risorse in cassa, che il teatro non ha futuro altrimenti. Dice anche che se i sindacati gli faranno una controproposta che assicuri lo stesso risparmio, lui è pronto. Ma una controproposta per risparmiare circa 5 milioni (compresi i 44 potenziali assunti) sul costo del personale non ci sarà. Oggi Cgil e Cisl si riuniscono in assemblea. Cercheranno di coinvolgere anche Fials (gli orchestrali) e Uil e decideranno la risposta e le eventuali forme di mobilitazione.
 
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