giovedì 20 novembre 2014

Amsterdam - Concertgebouw: I complessi della Radio Olandese suonano Mahler

Resurrezione. Il concetto di resurrezione implica quello di morte. E’ alla morte dei complessi della Radio Olandese (la Radio Filharmonisch Orkest, la Radio Kamer Filharmonie, la Metropole Orchestra e il Groot Omroepkoor) assieme a tutto il Muziekcentrum van de Omroep (Il Centro di produzione e diffusione musicale della Radio) se non rientrerà il progetto posto in essere dalla nuova coalizione di governo che ne prevede la chiusura e lo smantellamento completo nel corso della prossima legislatura. Uno progetto di vandalismo culturale, basato unicamente su di uno scellerato patto politico della coalizione di centro-destra adesso al governo che vede nel Muziekcentrum van de Omroepun’icona e baluardo dell’intellighenzia di sinistra, quindi da abbattere celandosi dietro il paravento del risparmio (mentre il governo si prepara a varare stanziamenti per salvare le società calcistiche, spendendo molto di più di quello che è il costo attuale del MCO). 
La politica olandese non è purtroppo nuova a tali sciagurate battaglie giocate sulla pelle delle istituzioni culturali del paese: negli anni ottanta, in piena crisi economica, il furore riformista delle sinistre si abbatté sull’Orchestra del Concertgebouw (indicata come costoso giocattolo in forza all’intellighenzia di destra), col progetto di ridurne sostanzialmente i fondi, tagliare l’organico e, in pratica, decretarne la morte artistica.  
Se tale esiziale progetto venisse approvato non solo resterebbero senza lavoro quasi cinquecento persone ma porterebbe alla chiusura di complessi artistici di livello internazionale impegnati non solo in una programmazione di primo ordine (concerti sinfonici e opera) che ha pochi paragoni in Europa ma anche nella diffusione della cultura musicale fra i giovani e i giovanissimi tramite i moltissimi progetti didattici, per non parlare della stupenda biblioteca musicale della Radio.
Inutile sottolineare come questo concerto, anzi ogni concerto, dei complessi della Radio Olandesi, assuma un significato particolare. Sul podio della Radio Filharmonisch Orkest e del Groot Omroepkoor, in un Concertgebouw colmo all’inverosimile, Johnatan Nott ha diretto una trascinante esecuzione della Seconda sinfonia di Mahler “Resurrezione” che si è caricata di una valenza emotiva affatto particolare. Classe 1962, già direttore a Lucerna e Bamberga e dell’Ensemble InterContemporain, Johnatan Nott ha impostato una lettura ricca di slancio e di notevole unità e coerenza, leggendo la sinfonia come un unico, grandissimo, arco narrativo. La scelta di tenere cortissime le corone che interpuntano il tema iniziale di violoncelli e bassi conferisce particolare slancio all’intero movimento, cosicché la Marcia funebre diventa il centro propulsivo di tutta la Sinfonia.  Nott chiede ed ottiene moltissimo dai complessi della Radio in grande spolvero: più di una volta abbiamo sottolineato il grande magistero tecnico dell’orchestra e del coro (una delle migliori compagini a livello europeo accanto alle consorelle, bavaresi, berlinesi e svedesi) e non staremo quindi a ripeterci. 
Elizabeth Bishop
 ha dato voce ad un commovente Urlicht al quale ha fatto da contraltare il luminoso O Glaube di Julia Kleiter, giusto coronamento di una esecuzione che se è forse pletorico definire perfetta non esito ad annoverare fra le più intense e riuscite tra quelle a cui mi è stato dato di assistere negli ultimi mesi.
Edoardo Saccenti

http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/amsterdam-concertgebouw-i-complessi-della-radio-olandese-suonano-mahler

martedì 18 novembre 2014

Opera di Roma, firmato accordo per evitare il licenziamento di orchestra e coro

E' stato firmato nella notte l'accordo tra Teatro dell'Opera di Roma e sindacati sul risanamento e il rilancio dell'Ente e che eviterà il licenziamento dei 180 membri di orchestra e coro. L'intesa, sottoscritta da tutti e 7 i sindacati e che il 24 andrà all'esame del Cda, prevede risparmi per 3 milioni di euro e l'impegno a non scioperare sui temi dell'accordo.

Inoltre una parte degli stipendi accessori di tutti i lavoratori del Teatro dell'Opera, musicisti e tecnici, sarà congelata negli anni 2015-2016. Se si dovesse raggiungere il pareggio di bilancio, gli stipendi verrebbero recuperati. "Sono contento perché siamo riusciti a salvare 180 posti di lavoro - ha commentato Paolo Terrinoni della Cisl - ma c'è il rammarico di aver firmato un accordo quando a luglio era stato firmato un piano di risanamento che avrebbe consentito di non togliere nemmeno un euro ai lavoratori".

Il faccia a faccia tra le sette sigle sindacali e il direttore delle Risorse umane, Stefano Bottaro, iniziato ieri pomeriggio è andato avanti a oltranza, con una piccola pausa solo tra le 20 e 21. Poi è stata raggiunta la firma.

Per il sindaco Marino, "è un successo per tutta la città. L'Opera può tornare al lavoro con serietà e serenità". "La posizione di fermezza e l'aver messo sul tavolo anche la scelta più difficile, quella dell'esternalizzazione, evidentemente ha costretto tutti a riflettere sulle proprie posizioni" ha poi aggiunto il primo cittadino. "Spero che questo possa convincere anche il Maestro Muti, che resta in ogni caso direttore onorario a vita, col tempo, a rivedere le sue decisioni". 

"E' un traguardo raggiunto da tutto il Teatro dell'Opera. E' il segno di una grande assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori e di tutte le sigle sindacali" ha commentato, in una nota, il sovrintendente Carlo Fuortes.

L'accordo, si legge poi nella nota, ruota intorno a tre assi fondamentali. Economico: le nuove misure portano un risparmio di 3 milioni di euro. L'accordo prevede che il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sia legato al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio per gli anni a partire del 2016. Infatti, il premio non è inserito nel budget del 2015. Gli straordinari verranno regolati in base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro. L'indennità spettacoli all'aperto sarà ridotta del 25 per cento; l'indennità sinfonica per Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250mila euro. 

L'accordo sulla produttività: grazie a un aumento della produttività di tutto il personale, tecnico e artistico, sarà possibile un risparmio di 800 mila euro (cioè sull'utilizzo del personale a tempo determinato). I professori d'orchestra potranno essere convocati in base alle esigenze della Fondazione, cioè in base alla crescita della produttività. L'orchestra potrà essere convocata per prove o spettacoli il martedì (sino ad oggi impossibile). E ancora i professori d'orchestra in base alle esigenze della produzione potranno, come da contratto, essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio (cioè sostituzioni tra primi e secondi strumenti). E' ridotta al 20 per cento alla prima e quindi al 50 per cento la retribuzione aggiuntiva per attività concertistica e da camera per complessi numericamente ridotti. E' ammessa la possibilità che il Corpo di Ballo si esibisca sulla base musicale di un nastro registrato nel caso in cui l'orchestra sia impegnata in altra produzione o indisponibile. Il Coro aumenterà la produttività attraverso una maggiore flessibilità delle regole esistenti. 

Infine, la regolamentazione sindacale: le organizzazioni s'impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità sui punti stabiliti dall'accordo, e ancora le parti si impegnano a scrivere un nuovo protocollo di relazioni industriali che in particolare punterà sulle modalità di raffreddamento dei conflitti. Le organizzazioni sindacali si impegnano infine a costituire entro febbraio 2015 le Rsu attraverso elezione diretta dei rappresentanti da parte dei lavoratori della Fondazione. 

L'annuncio del Cda della Fondazione del Costanzi che aveva deciso per i licenziamenti collettivi risale al 2 ottobre scorso. Una scelta dettata dalla crisi profonda del teatro, tra conti in rosso e continui sciopero, che aveva toccato il fondo con l'addio del Maestro Riccardo Muti. Da allora orchestrali e coristi si sono mobilitati con sit-in, assemblee sindacali e manifestazioni in piazza. Tanti i messaggi di solidarietà e di opposizione al disegno di esternalizzare i lavoratori arrivati in questi mesi, da quello dei 

Berliner Philarmonik al maestro Ennio Morricone


http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/11/18/news/opera_di_roma_firmato_accordo_per_evitare_i_licenziamenti_collettivi-100819684/