domenica 9 gennaio 2011

Teatri: tagli proteste e valzer degli incarichi. Va in scena il disagio


ROMA - 7 GENNAIO 2011 - "Teatri d'Italia, viaggio nel disagio: tagli, proteste e valzer degli incarichi" è il titolo di un articolo di Rita Sala che riproduciamo dal sito ilmessaggero.it:: "Si va avanti comunque, a testa bassa. Ma i Teatri Stabili pubblici e le Fondazioni Liriche, ovvero due settori importantissimi della Cultura italiana, vivono un momento davvero difficile. Inquietudini e proteste delle masse artistiche e dei lavoratori dipendenti, tentativi di cambiamento, una riforma (per le Fondazioni Liriche) a lungo dibattuta che stenta a decollare. Senza contare i pesanti tagli ai finanziamenti, l’inerzia degli invero poco incentivati sponsor privati, l’incertezza della programmazione a lungo termine e il valzer degli incarichi".

"E’ di poche ore fa l’ennesimo sommovimento: al San Carlo di Napoli (foto), il consulente artistico, Sergio Segalini,“reclutato” solo pochi mesi fa dal sovrintendente del Massimo napoletano, Rosanna Purchia (per la cronaca, anche il “Comunaledi Firenze è guidato da una donna, Francesca Colombo) con un contratto di collaborazione, è stato sollevato dal suo compito. «Non tutti i matrimoni sono felici - dichiara al proposito il commissario straordinario del San Carlo, Salvatore Nastasi -. Del resto, il maestro Segalini non era il direttore artistico del Teatro, bensì un consulente. Al quale non è stato rinnovato il contratto».

Napoli senza pace. Recentissimo il terremoto che ha sollevato Andrea De Rosa dal proprio incarico di direttore del “Mercadante” (lo Stabile di prosa). Al giovane regista restavano ancora tre anni di contratto. Al suo posto, il Cda partenopeo ha nominato Luca De Fusco, già direttore dello Stabile del Veneto (per nove anni) e a lungo menzionato fra i papabili alla direzione del Teatro di Roma. Lo Stabile capitolino è invece stato affidato, di recente, a Franco Scaglia e Gabriele Lavia, rispettivamente direttore e presidente. Tornando al “Mercadante: la motivazione dell’avvicendamento del direttore è stata fatta risalire alla necessità «di migliorare il rapporto tra autofinanziamento e contributi pubblici, data la tendenziale contrazione di questi ultimi per effetto della grave situazione economica in atto».

Una novità di rilievo si registra a Trieste, dove Fondazione Lirica e Stabile di prosa sono stati affidati a un unico responsabile, Antonio Calenda. Il regista, già direttore del “Rossetti”, opererà anche come sovrintendente del “Verdi” per ottimizzare i costi, le risorse, gli investimenti.

Vita grama per il “Carlo Felice di Genova. La Fondazione Lirica viaggia a scartamento ridotto e sta vivendo, nella difficoltà di denari che non arrivano e ricorsi alla cassa integrazione, una ministagione d’opera, appena cominciata con La Traviata di Verdi.

Il “Comunale” di Bologna (gloriosa Fondazione Lirica felsinea) ha riunito gli incarichi di sovrintendente e direttore artistico nella persona del compositore Marco Tutino. Il quale, tuttavia, attende di passare il suo mandato a un nuovo sovrintendente, che verrà scelto tramite un bando. Cariche unificate, del resto, anche alla Scala di Milano, dove il francese Stéphane Lissner è, dal 2005, responsabile sia artistico sia gestionale della Fondazione Lirica.

A Roma, le cariche direttive della Fondazione Lirica sono invece regolarmente ricoperte: c’è il sovrintendente, Catello De Martino, e c’è il direttore artistico, Alessio Vlad. La nuova stagione è partita meravigliosamente bene: il Moïse et Pharaon di Rossini diretto da Riccardo Muti ha non solo galvanizzato orchestra, coro e corpo di ballo, ma attirato sull’Opera l’attenzione internazionale. Al maestro si guarda lo si è scritto più volte, ma sembra il modo migliore per definire il prezioso lavoro di crescita che Muti sta facendo compiere al teatro come a un “invitato speciale”. Che fra poco più di un mese inizierà le prove del suo quarto titolo lirico a Roma, il Nabucco. Il capolavoro di Verdi non solo celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia, ma crea l’attesa di un ulteriore passo avanti di orchestra e coro, tesi a non deludere il maestro. Muti, in quel momento dell’anno, sarà reduce da una serie di concerti americani con la prestigiosa Chicago Symphony, di cui è Music Director, e gli ensemble capitolini sono assolutamente determinati a non sfigurare nel confronto.

Particolarità palermitana, al “Massimo”, è il fatto che il direttore artistico, Lorenzo Mariani, sia un regista e non un musicista. A Cagliari, infine, il maestro Massimo Biscardi, direttore artistico per 18 anni, ha da poco dato le dimissioni. La Fondazione Lirica sarda è in attesa del suo successore. Tornando agli Stabili di prosa, non si può non ricordare che il “Comunale” de L’Aquila, gravemente danneggiato dal terremoto, non riesce a darsi un direttore. Non solo. L’agognata ricostruzione non è ancora cominciata".

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