lunedì 7 gennaio 2013

Licenziamenti Maggio, Renzi firma le lettere, presidio in Palazzo Vecchio


Licenziamenti Maggio, Renzi firma le lettere, presidio in Palazzo Vecchio  

Partono stamani, firmate da Matteo Renzi, dieci lettere di licenziamento per i dipendenti del Maggio. Presidio da parte dei dipendenti prima in Palazzo Vecchio e poi in via Pellicceria davanti alla sede delle Poste dove il messo comunale si è recato per spedire le raccomandate.

“E' Il punto di arrivo di una gestione sbagliata”. Così l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti commenta le notizie relative alle lettere di licenziamento che sarebbero stata inviate a dieci lavoratori del Maggio fiorentino. “Ci siamo adoperati per evitare questa conclusione che segna una rottura pesante nelle relazioni sindacali – sostiene l'assessore - E' il punto di arrivo di una gestione sbagliata che da tempo abbiamo messo in discussione e sulla quale confermiamo la richiesta di commissariamento. Quanto accaduto, insieme all'insostenibile risultato di bilancio degli ultimi esercizi, rende di fatto non procrastinabile l'attuale situazione”.

Anche Elisa Simoni, assessore al lavoro e alla formazione della Provincia di Firenze si dice “profondamente rammaricata che la vicenda del Maggio sia arrivata a questo punto così difficile. Abbiamo seguito il Maggio in modo serio e costante, facendo di tutto per evitare la firma delle lettere di licenziamento. Adesso si rende necessario un immediato commissariamento".

Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, è stato presente stamani per un paio d'ore a solidarizzare col gruppetto di lavoratori che sostavano in Palazzo Vecchio, praticamente nell'anticamera dell'Ufficio del Sindaco, sperando di essere ricevuti.
"Si tratta di licenziamenti inutili, ideologici, dovuti ad un buco di bilancio di diversi milioni, totalmente ingiustificato, causato dalla gestione nominata dal Sindaco, in particolare la Sovrintendente Colombo, già sfiduciata dal Consiglio Comunale, ma egualmente da tempo abbarbicata alla propria poltrona" - è il commento di Romanelli.
"Dieci licenziamenti neppure legati ad un piano di riorganizzazione e razionalizzazione per migliorare l'efficienza: anzi, si eliminano professionalità che non si capisce e non è stato spiegato come saranno sostituite. L'unica (UNICA) parrucchista truccatrice, il tecnico d'orchestra, e via dicendo".

"Non vorremmo che una chiave di lettura risiedesse nel fatto che tra i dieci licenziati nove sono iscritti della Cgil e che tutti si erano impegnati nel risolvere la vertenza del Maggio".
"Siamo forse in presenza di una vendetta politica alla Marchionne? Di una sorta avvertimento esemplare in vista di nuove vertenze e nuovi scontri di questo Sindaco che di conflitti e crociate si nutre e si fa vanto?"
"Di certo, come mi hanno spiegato questi lavoratori, la Fondazione sarà trascinata in tribunale, e il rischio è che tutta l'operazione si risolva in un nuovo disastro finanziario, con obbligo di riassunzioni, pagamento di penali e danni morali, spese legali, tutto, ovviamente, sulle spalle dei contribuenti" - termina Romanelli - "E' quindi a questo punto indispensabile, e non ho dubbi che avverrà, una presa di posizione assolutamente ferma, che si traduca in fatti concreti, di Regione Toscana. A casa la Sovrintendente incapace, commissariamento della Fondazione e avvio di un'azione seria di risanamento"


http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b2.12.31.15.17

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