domenica 21 dicembre 2008

ALLEVI AL SENATO. OGNUNO HA IL PUBBLICO CHE SI MERITA !

La critica di Strehler ad un'Italia che non cambia :
“Ogni popolo ha il governo che si merita".
Jocelyn Hattab (facendo il verso a Strehler) dice che l'Italia merita la televisione che ha.
Per logica, io merito la musica di Allevi forse?
Vediamo chi è Mr. "ho un tasto per capello" e come è approdato addirittura al Senato.
Suonatori per Senatori! ;pubblico degno di un grande della "musica classica contemporanea" come egli definisce la sua musica che a mio parere è da secondo anno di armonia complementare.
Il telegiornale tuona: "il Mozart del 2000, premiato come miglior pianista dell'anno".
Da chi?
All'esame di ammissione esegue una sua fuga in "stile contrappuntistico", come se esistessero fughe non contrappuntistiche.
Il commissario,(mi piacerebbe sapere chi) esclama che o Allevi la fuga l'ha copiata o Giovanni è Brahms redivivo.
Ovviamente il buon Giovanni non l'aveva copiata!
“eh, sì, ho portato una fuga, che è la composizione più difficile di tutte, si studia appena al settimo anno!"
ODIOSO!
Morricone come lo definiremmo allora?
La colossale operazione commerciale attuata intorno ad Allevi, risponde alle nuove esigenze culturali di una parte della società italiana che legge Federico Moccia e Fabio Volo e guarda in tv la De Filippi.
L'accento è posto sempre sulle emozioni, emozioni che Allevi vorrebbe rivalutare.(??)
Ha imparato a dirigere studiandi i video dei grandi direttori su YOU TUBE pensate un pò!!
Citando se stesso: "la mia musica va a toccare le corde profonde dell’emotività collettiva” - non c’è niente da fare, si adora!
Pensate a quando un giorno s’è messo a suonare e una signora che per caso passava di là, rimasta annichilita dalla bravura di quel giovine talento, gli propone di far arrivare una demo a Riccardo Muti; la signora guarda tu la coincidenza è quella che organizza la cena d’inaugurazione alla scala, così organizza un piano che permette a Giovanni di intrufolarsi alla cena come cameriere e dare il cd al sommo maestro-LEGGETE DA QUI (http://www.giovanniallevi.it/sito/scritti.html)-peccato che dimentichi sempre di raccontare il finale, che Muti a fine serata ha abbandonato il cd sulla sedia vuota.

DA: Repubblica 29 luglio 2007 pagina 6 sezione ROMA a proposito di Allevi:

Uno "scienziato della musica", forte di 10 anni di studio del pianoforte e 10 di composizione: prima al Conservatorio Morlacchi di Perugia, poi al Verdi di Milano, diplomato in entrambi i casi con il massimo dei voti. è il biglietto da visita di Giovanni Allevi, che raccoglie successi in concerto al Blue Note di New York come a Shanghai, a Umbria Jazz come a piazza Duomo a Milano (dove la folla è arrivata a quota 50 mila persone) e domani sera Allevi è atteso alla Cavea dell' Auditorium. Intanto il musicista si racconta nel Forum dei lettori di Repubblica, incontro moderato da Francesco Fasiolo di Repubblica Tv alla Casa del Jazz del Comune di Roma. Repubblica. I suoi dischi, No Concept e Joy, raggiungono vette alte per la classica: 50 mila copie il primo, 70 mila il secondo. E arrivano a un pubblico assai differenziato... Allevi. In effetti il mio pubblico comprende adolescenti, universitari e persino bambini. Giorni fa ho ricevuto una e-mail da un bambino che mi ha scritto: ho 8 anni, sono un tuo fan, eccetera. E ha concluso: ora ti saluto, devo andare a giocare! Un' altra mia fan "sfegatata" è una dottoressa canadese che ha vinto l' ultimo premio Nobel per la Medicina._MAGARI IL NOBEL LO VORREBBE ANCHE LUI_ E una signora mi ha chiesto un autografo per Camillo, il suo gatto, che ascolta - dice lei - la mia musica con attenzione. Massimo Franco. Prima di un concerto ripassi mentalmente la partitura, senza suonare un pianoforte. Cosa scorre nella tua memoria? Il film dello spartito? E quando componi che ascolti dentro? Allevi. Non ho il piano a casa. All' inizio è stata una necessità: per inseguire il mio sogno, 6 anni fa mi sono trasferito a Milano in una casa molto piccola. E non ho potuto portare il mio amato pianoforte a coda. Poi la necessità è diventata un vezzo, e ho voluto mantenere le distanze dallo strumento, per fare in modo che la manualità non influenzi il momento della composizione musicale. Così il piano è rimasto un incontaminato oggetto dei miei sogni e delle mie ossessioni. Quindi attuo il procedimento di studio del piano attraverso un atteggiamento di concentrazione, durante il quale ripasso mentalmente i movimenti delle dita. Per un 20% si tratta di memoria visiva, ma per un 70 è memoria tattile. E poi c' è un 10% di memoria acustica, cioè "sento" mentalmente le note che andrò a suonare._INSOMMA UN DATTILOGRAFO!_ Il mio processo compositivo avviene per deduzione, cioè dall' indefinito al particolare: la musica viene a trovarmi già perfettamente strutturata, entra nella mia testa come se l' avessi già sentita da sempre. Poi la scrivo e la suono al piano. è il procedimento contrario - per induzione - del jazz, in cui la musica si forma via via che viene suonata attraverso la manualità e l' improvvisazione. Repubblica. Il desiderio del pianoforte è di lunga data: quando era un bambino di 5 anni, a casa dei suoi genitori c' era una stanza con un pianoforte che veniva chiusa a chiave._POVERINO, AL GENIO GLI VENIVA NEGATO IL PIANOFORTE_ Alla fine ha aperto... Allevi. Sì, il piano era un oggetto non sempre a disposizione... e voglio mantenere questo tipo di rapporto! Francesca Giuliani. Mi ha affascinato leggere, sul tuo sito, i diari in cui esponi i "principi ispiratori" della tua musica. E so che ti piace Paolo Coelho, particolarmente attento alla voce dell' anima. Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Allevi. La scrittura è un mezzo per testimoniare le cose belle che mi accadono. Nel momento in cui ho deciso di vivere di musica, la mia esistenza si è trasformata in una avventura: ogni giorno succede qualcosa. La musica che scrivo entra nell' esistenza e crea dei cambiamenti, anche sorprendenti. La vita è un' enorme sinfonia misteriosa, dove gli eventi si intrecciano e le emozioni entrano in gioco a una velocità impressionante. E la scrittura è un modo per fotografare l' attimo, per non dimenticare. Antonella Canzanese. Sostieni che l' odierno livello musicale italiano sia alto... Allevi. è una sensazione, che da "filosofo" sintetizzo sostenendo che oggi l' Italia, tornando a mettere a frutto la sua importante storia, è "avanti" rispetto ad altri Paesi del mondo dove sono stato, come Stati Uniti e Cina. Negli ultimi tempi la società dell' immagine scricchiola: in Italia tanti ragazzi si sono stancati della dittatura dell' apparire, mentre all' estero non è avvenuta questa inversione di tendenza. Anzi, in Cina il culto dell' immagine esplode ora, con l' arrivo del consumismo. Invece - leggendo i "blog" su internet dei ragazzi italiani - scopro la loro disarmante sensibilità. E spero che quando governeranno loro, avremo un mondo migliore. Silvia Laganà. Ti sento parlare del nuovo Rinascimento nelle arti. Ma nella società non c' è questa brillantezza... Allevi. Sarà proprio l' arte a fare da motore e da volano al resto. I ragazzi che vengono ai concerti dimostrano una estrema profondità. Sono loro che ci traineranno verso il Rinascimento. Cecilia Affinita. Se non fosse arrivato il successo, che lavoro avresti fatto? Allevi. Fino a qualche anno fa non vedevo realizzato il mio sogno ed ero in crisi, credo di non essere capace di fare altro... Avrei fatto qualcosa di attinente alla musica, come continuare con le supplenze alla scuola media: ho insegnato per anni e avrei continuato pur di essere vicino alle 7 note._SONO 12 ASINO!_ Pamela Staffolani. Salinger diceva che i libri che lo lasciavano senza fiato sono quelli che una volta finiti di leggerli vorresti che l' autore fosse il tuo miglior amico per telefonargli. La tua musica fa lo stesso effetto: è sconvolgente per come rispecchia gli stati d' animo, è inebriante per come emoziona, è magica perché tocca cuore, mente e anima... Allevi. Mi hai scritto questa considerazione in una e-mail alla quale, stamattina appena prima di uscire, ho risposto così: "è vero, sono l' amico artista da chiamare per condividere le impressioni. Ma la bellezza che hai constatato non dipende solo da me, ma anche dalla tua sensibilità. Sei tu che con il tuo mondo interiore completi la mia musica. Quindi dovrei essere io a telefonarti, visto che tu sei un' opera d' arte che completa le mie note"._DAVVERO VOMITEVOLE_ Penso che un compositore abbia la responsabilità di scrivere qualcosa che faccia innamorare le persone della musica, senza pretendere che siano le persone con lo studio e la conoscenza a doversi appassionare a una cosa che non gli suscita nulla._L'ASSURDO_ E non trovo corretto che all' inizio dei concerti venga richiesto il silenzio. Devo essere io a conquistare l' attenzione. Repubblica. Ha fatto il militare nella banda dell' Esercito a Roma. Ma cosa suonava? Allevi. Venni messo a spolverare l' ufficio del Maestro... che però si accorse del mio talento pianistico e volle inserire per la prima volta il pianoforte nell' ensemble. Eseguivo la Rapsodia in blu di Gershwin e andai in tour nei maggiori teatri italiani con la banda dell' Esercito... fu un bellissimo anno, anche se era cominciato male... Stefano De Angelis. In un' epoca di cantautori come si fa a parlare al grande pubblico soltanto con le note? Allevi. Con maggiore facilità. Il testo scritto è un filtro che rischia di ostacolare un contatto diretto tra la musica e la sensibilità di chi ascolta. Repubblica. Dopo aver lavorato con Jovanotti, artista che arriva da un mondo sonoro profondamente diverso dal suo, ci sono altre collaborazioni in vista? Allevi. è finita l' epoca delle contaminazioni in musica, rivendico la specificità degli stili: il rock è rock, il jazz è jazz, la classica è classica._GLI ASINI SONO ASINI_ Senza una classifica di valori: io sogno di essere un chitarrista elettrico che infiamma le platee! La mia prossima collaborazione sarà con i Berliner Philharmoniker: a dicembre faremo un tour in cui verranno suonate le mie musiche per piano e orchestra. Sarà un incontro passionale, poi vedremo se diventerà amore.
_ovviamente non si tratta dei "Berliner" storici, ma, meglio gonfiare!!_

SUL SITO DI CUI SOTTO HO TROVATO UNA "PERLA"
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article2309 scrive:
Perchè a volte bastano solo le emozioni per fare musica senza parole, senza troppe persone, a volte non è la collaborazione a rendere la musica una espessione artistica. Questo è quello che Giovanni Allevi ci riesce a regalare, il pianoforte lui e la sua anima.
A circa 2 anni dall ’uscita dei suoi ultimi tre album che lo hanno coronato di continui successi e che lo hanno portato ad essere definito come l’anima dello stumento a coda, Allevi ci racconta spesso nelle interviste e nei suoi concerti cosa lo lega alla musica.
No concept, uno dei suoi album è sicuramente il più bello, non a caso uno dei più venduti. Ascoltare Giovanni Allevi è non solo ascoltare musica ma provare vere e proprie emozioni, che possono essere legate, o forse devono essere necessariamente legate alla nostra anima. Non ha un genere ben definito, non può essere definito nè un pianista contemporaneo nè moderno, è un espressione a se, un modo di suonare, ti toccare il piano fuori dal comune.
La melodia è il punto forte delle sue composizioni, anche se a volte il tratto contemporaneo è molto forte. Il repertotio è molto vario, lo si può ascoltare nella sua quasi totalità nel cd/dvd Allevi Live che racchiude una serie di concerti, contornati e colorati da emozioni che arrivano da uno stereo ma che potrebbero forse essere veramente incredibili a chi avrà la possibilità di ascoltarlo dal vivo, o che già ha avuto questa imperdibile occasione.
Fino a poco tempo fa Einaudi era il compositore più ascolato,_VERAMENTE A ME RISULTA UN CERTO LUDWIG VAN_ ora è Allevi in quel posto così ambito da tanti compositori che non riescono ad emergere. I titoli delle sue composizioni sono molto semplici, che racchiudono forse molto di più di quello che presenteno, forse è proprio questa semplicità che le portano poi ad essere versatili in campo musicale, nella espressione e nella trasmissione di emozioni, come se fossero dei vestiti a taglia unica e di ogni colore, ognuno li può indossare e può decidere di trovare quello più vicino a se stesso. E’ qui che la musica necessita di urlare di essere ancora viva, quando rimane musica e quando non dimentica la sua vera identità.
_NE SONO CERTO CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO NON E' UN MUSICISTA, ED ERA ANCHE UBRIACO.
CONTINUA:_
Tanto per cominciare qualcosa di piacevole, rilassante e molto melodico: (??)

http://it.youtube.com/watch?v=bzR_eYbgfCo&feature=related

Tanto per renderci conto di cosa vuol dire saper fare musica e di quanto sia bello vedere certe scene e di quante emozioni ci possono arrivare: (??)

http://it.youtube.com/watch?v=G4kps1QTgb8&feature=related

SONO ALLIBITO, LA MUSICA E' VERAMENTE NEI GUAI!!

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