venerdì 3 settembre 2010

Mehta contro Bondi

E' arrabbiato e diventa per sua stessa ammissione "cattivo" il direttore d'orchestra Zubin Mehta quando parla dei tagli statali ai teatri italiani. Lo fa a Mantova, dove sabato e domenica dirigerà il Rigoletto che andrà in onda su Raiuno nei luoghi e nelle ore previsti dal dramma verdiano in cui Placido Domingo debutta nel ruolo baritonale del protagonista. "Spero che il Rigoletto sia d'ispirazione - ha detto - spero che il governo che taglia a tutti i teatri lo guardi". Mehta ha fatto un riferimento al Carlo Felice di Genova, dove i dipendenti sono in cassa integrazione, e ha definito la situazione "una tragedia". Ma ha parlato anche del suo Maggio fiorentino con cui è anche sceso in piazza per protestare contro la riforma voluta dal ministro Sandro Bondi.

"E' senza vergogna - ha osservato il direttore - e non ha il coraggio di venire a Firenze a parlare con noi. Anche con i sindacati di tutta Italia è rimasto a parlare dieci minuti e poi è andato via". Anche il mese scorso, ha sottolineato Mehta, al Maggio fiorentino è arrivato un ulteriore tagli di 2 milioni di euro. E' stato annunciato anche che lo Stato non pagherà la tournée del Maggio in Giappone. "anche se avevano detto che avrebbero pagato i viaggi per le iniziative in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia". "Firenze - ha ricordato - è dove è nata l'opera e si taglia dove non ci sono grandi industrie come a Torino e Milano. Noi abbiamo Gucci e Ferragamo". Quindi "brava la Rai - ha aggiunto - che non ha cancellato questa produzione all'ultimo momento e non ha tagliato nulla".

Immediata la replica di Bondi: 'Il maestro Zubin Mehta non sa di cosa sta parlando. In questi anni il ministero è stato particolarmente vicino al Maggio musicale giorentino, così come a tutte le altre fondazioni liriche in difficoltà, come egli stesso può personalmente ricordare". E il ministro argomenta che "la situazione del Carlo Felice di Genova, così come quelle di altre realtà della lirica italiana, non può essere imputata a questo governo, che anzi si è adoperato per varare una riforma, ampiamente condivisa in Parlamento, capace di risanare e rilanciare i teatri d'opera nazionali, ma è dovuta a un quindicennio di dissesti e malagestione".

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/03/news/il_maestro_mehta_contro_bondi_sulla_lirica_senza_vergogna-6730878/?ref=HREC2-3

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