domenica 10 luglio 2011

Il gioco del cinema…


Due casi paralleli in cui le scelte d’opzione divergono sensibilmente in funzione del mercato ma anche del dominio culturale locale. Il cinema Palazzo di Roma ed il cinema Gambrinus di Firenze. Il primo, in via di ristrutturazione mutando la destinazione a sala giochi, il secondo riqualificato in una visione prospettica in cui musica e cinematografia si fondono per l’essenziale nutrimento cerebrale. Sabina Guzzanti a Roma e’ in prima fila nella battaglia contro lo strapotere della Camene, societa’ investitrice nel progetto, di cui parte delle azioni sono detenute dalla Finanziaria Stube e dietro la quale figurano i nomi della cricca Anemone-Balducci. Il PopolodelleLibertà e’ coinvolto nello scontro, quando Capezzone e Aracri si schierano a favore della nuova sala giochi, lanciando insulti ai “facinorosi” protagonisti di una temporanea manifestazione il cui scopo e’ la sensibilizzazione della cittadinanza che, in particolare nel quartiere di San Lorenzo a Roma, non ha alcuna necessita’ di gettare tempo e denaro nell’industria del gioco e tanto meno di veder crescere le future generazioni in preda alla speranza di vincite occasionali, sviluppando possibili dipendenze psicologiche. “Vi da’ fastidio che la cultura non sia piu’ monopolio della sinistra” affermano i simpatizzanti del gioco, definendo cultura cio’ che proprio non ha nulla da condividere con l’enorme potenziale cinematografico.
A Firenze invece, i Simple Minds inaugurano la nuova destinazione dell’ex cinema Gambrinus, insieme al Sindaco Matteo Renzi ed altri artisti, che e’ divenuta la nuova tessera del grande puzzle Hard Rock Cafe’ di Orlando (Florida), che conta piu’ di 150 filiali in tutto il mondo. Il locale sara’ la sede per le performance di gruppi locali in cerca di riconoscimento, nonche’ per la proiezione di films attinenti alla cultura Rock. Un ristorante provvedera’ a rifocillare i giovani frequentatori che avranno la possibilita’ di visitare il museo dei cimeli delle grandi stars, come nella affermata tradizione Hard Rock Cafe’.
Come detto, due paralleli, che vedono potenze economiche di grosso calibro investire e gestire i capitali, in ragione degli utili futuri, con l’unica differenza che il Rock, sebbene gia’ monopolizzato interamente dall’industria discografica e dello spettacolo, costituisce il collante aggregativo umano, politico e poetico, quando le sale giochi, al contrario, sono portatrici di alienazione individuale se non anche incremento dei flussi finanziari di dubbia e illecita provenienza.
Ischia, 09 luglio 2011 h. 3.26 p.m. Mario R. Zampella

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