sabato 7 novembre 2009

LA NOSTRA ORCHESTRA: LETTERA APERTA AI CITTADINI E A BOLOGNA

Siamo un gruppo di cittadini che da anni seguono i concerti della Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, orgogliosi del successo che riscuote in Italia e all’estero e apprezzandone le doti musicali e il grande impegno.
E’ un piacere andare ai concerti e constatarne ogni volta la grande qualità e la passione di chi li esegue, passione qualità e professionalità che traspaiono dalle magistrali e spesso commoventi esecuzioni delle opere.
Tutte qualità - sia detto per inciso – che non sembrano proprio essere dipendenti da questioni quali il “monte ore” previsto o in generale delle norme inserite nel contratto sottoscritto tra i professori d’orchestra e la Fondazione del Teatro Comunale di Bologna, ma che trovano fondamento in anni e anni di rigorosa selezione, studio e dedizione.

A fronte di questa grande ricchezza della nostra città ci stupisce questo continuo e quotidiano stillicidio nei confronto degli artisti – perché questo sono – che suonano nella Orchestra.
Ci sono molte cose che non ci sono chiare e che come cittadini abbiamo il diritto di conoscere.
Prima questione fra tutte che non riusciamo a comprendere perchè il Sindaco della nostra città, che noi rispettiamo, non rispetta a sua volta questa grande ricchezza che per la città di Bologna rappresenta l’Orchestra del Teatro Comunale.
Sappiamo che c’è crisi –chi non lo sa-, sappiamo che i musicisti dedicano la loro vita professionale al lavoro che gli viene commissionato, sappiamo anche che si reclama il sacrificio da parte loro rispetto ad uno stipendio che però è molto lontano dagli stipendi di chi amministra e dirige l’orchestra stessa.
E allora vorremmo sapere perché vengono addebitati ai lavoratori le assunte difficoltà economiche della Fondazione quando gli orchestrali nulla hanno a che fare (ora come in passato) con la gestione della Fondazione stessa, con la gestione delle risorse e con le scelte nelle spese, negli investimenti e nella stessa direzione. I professori d’orchestra sono semplicemente dei dipendenti che vanno valutati sulla base della qualità della prestazione e del risultato artistico e solo su questo possono essere richiamati o fatti oggetto di valutazione.
Quindi chiediamo a questa città ed anche –ma non solo – a chi la amministra, il perché della evidente volontà di affondamento della nostra prestigiosa Orchestra.
E non ci si dica che non è vero perché le parole senza i fatti non parlano: la verità sul punto - francamente poco controvertibile - ci sembra davanti agli occhi di tutti: disdettare un contratto od un impegno preso per il pagamento dei premi che costituiscono parte integrante del contratto oppure cancellare una convenzione con un cartellone di concerti già programmato e continuamente gettare discredito sui componenti dell’Orchestra, che ben poco possono fare in ordine alle scelte di gestione e di programmazione, significa anche, se non in primo luogo,volere creare disinformazione, confusione e disaffezione dei cittadini.

E poi, visto che ormai si usa così, ci permettano il nostro Sindaco, l’assessore Sita, il sovrintendente Tutino, di porre queste 10 modestissime domande, sperando di ricevere sul punto una risposta non tanto perché a noi dovuta ma, e soprattutto, perché dovuta alla città, alle migliaia di cittadini che amano questa Orchestra e che chiedono, magari nel silenzio dei corridoi alla fine dei concerti oppure mentre vedono i musicisti all’uscita del teatro che si comunicano il loro disagio, di rendere maggiormente chiaro il progetto che questa Amministrazione e questa Fondazione hanno

Per capirci, cosa si vuole fare di un bene pubblico tanto prezioso?

LE 10 DOMANDE


1) Come mai il Sovrintendente, invocando un regime di austerità, decide di ridurre parte del salario dei dipendenti tutti, attraverso un meccanismo che esonera da questa riduzione lui e i dirigenti del Teatro?

2) Come mai il Sovrintendente ha scelto di programmare una stagione d’opera, in un momento di difficoltà economica grave, fatta esclusivamente di nuove produzioni, ancorchè in collaborazione con altre Fondazioni? E come mai non sono stati utilizzati i precedenti e apprezzati allestimenti?

3) I fondi che giungono alla Fondazione Teatro Comunale, (fondi statali, fondi regionali, fondi privati) che flessione hanno subito, se l'hanno subita, negli ultimi cinque anni?

4) Come mai il Sovrintendente continua a riferirsi, nel parlare dello stipendio dei professori d’orchestra, al costo aziendale, anziché anche solamente del lordo effettivamente percepito, aumentando così di un terzo circa la percezione che il lettore medio di un giornale può avere dello stipendio degli stessi professori d’orchestra?

5) Come mai è stata interrotta da parte della Fondazione, di fatto impedendone l’attività, la convenzione con una associazione (la Filarmonica del Teatro comunale di Bologna) che, senza un euro di contributo da istituzioni pubbliche e basata sull’associazionismo di circa 1800 cittadini, produce cultura per tutta la città?

6) Come mai il Presidente della Fondazione è così solerte nel chiudere l’attività di una associazione privata – quale la sopra nominata Filarmonica - che per convenzione porta alle casse del teatro il 3% di tutti i propri introiti, in un momento in cui si reclama una mancanza di fondi a disposizione della Fondazione?

7) Come mai a giudicare della presunta concorrenzialità della Filarmonica del Teatro comunale di Bologna è un organo quale il Cda della Fondazione al cui interno siede il presidente del Bologna Festival che svolge - questa si - attività concorrenziale all’attività della stagione sinfonica del Teatro Comunale?

8) Come mai la nuova stagione d’opera ricorre all’utilizzo di numerosi artisti provenienti dalla “Scuola dell’Opera” senza che questo venga in nessun modo dichiarato nel programma generale, vendono di fatto spettacoli che non sono all’altezza di un grande teatro con la storia del Teatro Comunale di Bologna e senza che tutti gli spettatori ne siano al corrente in sede di scelta?

9) Quali sono i costi della “Scuola dell’Opera” sostenuti dalla Fondazione?

10) Come vengono utilizzati i fondi ed in particolare come incidono le decisioni sugli allestimenti, le scelte di programmazione, gli incarichi esterni, nell’organizzazione delle attività della Orchestra (concerti, opere, ecc.) e nel bilancio della Fondazione?



Donatella Ianelli – avvocato
Claudia Cocchi - imprenditore
Francesca Pozzebon - avvocato
Prudence Crane – professoressa di Inglese
Carlo Zandi – imprenditore
Angelo Antonio Fierro – medico
Vania Zanotti – dipendente cooperativa sociale
Fabio Albano – psicologo
Giampaolo Cocchi – imprenditore
Stefano Domenichini - imprenditore
Alessandra Tondi - architetto
Gigliola Di Cecco – impiegata
Adriana Rotolini – pensionata
Giudo Fuschini - medico
Nadia Fantini – architetto
Luca Tondi – geologo
Raffaele Battaglia - architetto
Cecilia Domenichini - studentessa


Per chi intende aderire a questo appello:
lanostraorchestra@gmail.com