venerdì 31 agosto 2012

PARMA: FUGA DAL CDA


 
Teatro Regio: la Fondazione Banca Monte lascia
Dopo l'abbandono della Camera di Commercio di fine luglio (vedi l'inchiesta pubblicata sul "giornale della musica" di settembre, ndr), il consiglio d'amministrazione della Fondazione Teatro Regio di Parma subisce un'altra defezione. Ieri, infatti, il sindaco Federico Pizzarotti - eletto nello scorso mese di maggio per il Movimento 5 Stelle - in qualità di Presidente della Fondazione ha ricevuto la comunicazione ufficiale dell'uscita della Fondazione Banca Monte (una delle due fondazioni bancarie cittadine, assieme alla Fondazione Cariparma) dal CdA del Regio. Le motivazioni della decisione pare siano da ricercare nella mancanza di chiarezza sull'ente e sulle sue prospettive future. Nella serata di ieri un comunicato del Comune recitava: "Federico Pizzarotti conferma l'avvenuto recesso pervenuto in forma scritta in data odierna, e ribadisce la volontà di perseguire qualunque via renda possibile una rinnovata coesione, fermo restando la necessità di rinnovamento funzionale ad un rilancio del Teatro". In attesa della nomina del nuovo sovrintendente - annunciata per i primi giorni di settembre - oggi è prevista la riunione dello stesso CdA, che rimane quindi ormai composto, oltre che dallo stesso Pizzarotti, dal neo assessore alla cultura Laura Ferraris e dal commercialista Marco Alberto Valenti, anche quest'ultimo nominato dal sindaco.
Alessandro Rigolli

http://www.giornaledellamusica.it/news/?num=112062

giovedì 30 agosto 2012

IL FESTIVAL VERDI 2012 E L'ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA


Il Teatro Regio di Parma è un Teatro di Tradizione e come tale ingaggia il personale artistico per i periodi di produzione delle opere. E’ il primo dei Teatri di Tradizione e produce e incassa mediamente quasi come un ente lirico, nonostante le differenze di contributi pubblici statali e regionali.
Forte della sua tradizione e delle opportunità sui mercati internazionali, il Teatro nel 1999 ruppe i rapporti con l’Orchestra Regionale Toscanini per la esecuzione delle opere liriche per dotarsi di una propria orchestra.
I musicisti si sono raccolti prima in associazione “Parma Opera Ensemble” e quindi hanno creato la “Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l.” . Questa società è stata posta in liquidazione il 15 giugno di quest’anno, non essendo stata in grado di ripianare le perdite del 2011, perdite imputabili al reiterato ritardo nel pagamento dei corrispettivi da parte della Fondazione Teatro Regio a partire dal 2008 e dalla crisi al contempo del Teatro Regio, con il taglio della attività del 30/40% negli ultimi tre anni. Va rimarcato che ancora ad oggi i corrispettivi del 2012 ammontanti a circa 542.000,00 euro per l’esecuzione della Stagione lirica e concertistica non sono stati pagati alla Orchestra, che tuttavia ha garantito il proprio lavoro dando così al Teatro la possibilità di effettuare le stagioni liriche e concertistiche 2012.
I musicisti hanno creato un nuovo soggetto “Nuova Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l.” per proseguire l’attività futura, gestendo con questa nuova società nel mese di maggio 2012 il contratto con Olbe-Abao di Bilbao per l’esecuzione dell’opera Nabucco nella stagione lirica al Palacio Euskalduna della città basca, pur essendo anche la scrivente società, in liquidazione, in grado di operare per tutti gli impegni pregressi.
Nei dodici anni di attività dell’orchestra non è mai stata riscontrata dalla Fondazione Teatro Regio la benché minima inadempienza sotto ogni profilo, sia artistico che professionale, che amministrativo e disciplinare.
Tant’è che il 31 gennaio 2012 il C.d.A. della Fondazione Teatro Regio rinnovava all’unanimità la convenzione che regola i rapporti economici con i suoi musicisti: (testo del verbale del C.d.A.)
“Il Presidente informa che la convenzione che regola i rapporti economici con l’orchestra sta per scadere. Il contratto iniziale, stipulato in data 8 agosto 2003 fra la Fondazione Teatro Regio e la Società Parma Opera Ensemble che gestiva l’orchestra, era stato sottoscritto dall’ 1.09.2003 al 30.06.2006, prevedendo alla scadenza, se non disdettato 3 mesi prima, il rinnovo automatico per un uguale periodo…si è poi costituita la nuova società “Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l.” subentrando con diritti e doveri alla Società Parma Opera Ensemble. Valutate le prestazioni artistiche dell’orchestra e la qualità sempre crescente e riconosciuta del lavoro svolto dalla nostra compagine orchestrale in questi anni, il Presidente propone il rinnovo della convenzione con la Società “Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l.. Il consiglio delibera all’unanimità il rinnovo della convenzione con la Società “Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l.” che gestisce le prestazioni dell’orchestra per un uguale periodo.”

Sia la nuova società che la vecchia ora in liquidazione sono in grado di operare per la gestione dell’attività futura immediata e cioè l’esecuzione del Festival Verdi 2012 (gli impegni erano stati assunti precedentemente la liquidazione).
Il programma del Festival Verdi 2012 era stato annunciato il 14 aprile scorso sotto la gestione commissariale del Comune di Parma dal Sovrintendente Meli e dal commissario Ciclosi. Fino al 26 luglio 2012 comparivano sul sito del Teatro Regio i programmi annunciati e la nostra orchestra risultava impegnata per due titoli, la Battaglia di Legnano e Otello.
Nella conferenza stampa di sabato 28 luglio 2012 il Sindaco Pizzarotti ha annunciato il nuovo programma e con essa la sostituzione della nostra orchestra con la Filarmonica Toscanini (ICO – Orchestra Regionale).
L’ingaggio della nostra orchestra era dato per scontato in teatro comparendo nei prestampati della Conferenza stampa con i nuovi titoli. Essi sono stati modificati sabato 28 luglio, due ore prima dell’inizio della conferenza stampa delle 11.
La comunicazione che la nostra orchestra sarebbe stata fuori dal Festival Verdi 2012 è stata fatta all’amministratore per telefono 50 minuti prima dell’inizio di questa conferenza stampa. Neppure una lettera, una giustificazione, una motivazione plausibile per chi ha permesso di tenere aperto il teatro nel 2012. A tutt’oggi la Fondazione Teatro Regio non ha comunicato per iscritto alcunché all’Orchestra.
Non solo: a giustificazione del giro di boa, candidamente l’assessore alla cultura Laura Ferraris annuncia un risparmio “sulla base di dati di costo precedenti”, dimenticandosi di dichiarare qual è il costo della Orchestra Regionale. Inoltre non è mai stato richiesto alcun preventivo all’Orchestra del Teatro Regio per l’esecuzione del Festival 2012!
ORCHESTRA CHE IN MOLTISSIME ALTRE OCCASIONI HA CONCESSO AL TEATRO SCONTI ENORMI. Come in occasione della tournée a Bilbao del 2010 ove l’attività venne svolta con una riduzione del 40% del compenso, o come le riduzioni di circa il 20% praticate nel 2009 e 2010 per l’effettuazione delle stagioni concertistiche. Non è stata fatta alcuna gara d’appalto, ammesso l’assurdo di questa situazione, non ci hanno consentito di formulare alcuna proposta economica concorrenziale… stante il fatto che per le attività ordinarie, come per le altre 10 precedenti edizioni del Festival Verdi, di norma non vengono stipulati contratti particolari, applicandosi gli accordi della convenzione vigente.
La nostra posizione è seguita attentamente dall’Unione Parmense degli Industriali, cui siamo iscritti.
Chiediamo l’immediato reintegro nella programmazione del Festival Verdi 2012 e inoltre le garanzie per il futuro nel rispetto della Convenzione ratificata il 31 gennaio c.a.

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti
Enrico Maghenzani
Liquidatore della Orchestra del Teatro Regio di Parma s.r.l. in liquidazione
Segretario Generale della Nuova Orchestra del Teatro Regio di Parma S.r.l.
amministrazione@orchestrateatroregioparma.it

mercoledì 29 agosto 2012

ROLLI E PERTUSI “IL NOSTRO PROGETTO PER IL REGIO"

 regio
Un nuovo progetto musicale per il Teatro Regio. Lo firmano Sebastiano Rolli e Michele Pertusi, direttore d’orchestra e basso parmigiani di fama internazionale, da tempo critici sulla gestione del tempio della lirica cittadino da parte del sovrintendente Mauro Meli. Il maestro e l’artista hanno elaborato un piano dettagliato, che va dall’approccio filologico al melodramma verdiano alla necessità di un’accademia teatrale, passando per l’educazione del pubblico e il Festival Verdi.
SCARICA IL PROGETTO IN PDF
Ecco come è stato presentato dal sodale Luigi Boschi nel suo blog:
“In questi (quasi) due anni di dibattito e di riflessioni sul Teatro Regio, è nato un progetto artistico e gestionale. Il progetto artistico (che qui presentiamo) è il frutto di colloqui, scambi, approfondimenti, ripensamenti. Vuole cercare in tutta umiltà di tracciare una linea d’indirizzo per quelle che potranno essere le strategie future adottate dal Teatro per rilanciare la propria infangata immagine nel mondo musicale e culturale. In questi mesi di incontri, colloqui e confronti abbiamo toccato con mano la distanza che separa l’universo degli “intellettuali” da quello degli amministratori del potere.
Questa distanza è essenzialmente interprete di una diversa ottica sulla realtà cittadina, di diversi interessi e vantaggi. Non siamo tanto ingenui da credere che la “Chiesa si gestisca con le Ave Maria” come disse Paul Marcinkus, ma non siamo nemmeno tanto cinici da credere che queste non servano (se ci passate il parallelismo). Oggi ci troviamo di fronte ad una svolta abbastanza epocale. Il mondo sta drammaticamente cambiando, la nostra città ha vissuto un periodo senza precedenti, il nostro Teatro (simbolo ed espressione istituzionale della cultura cittadina) sta passando un momento che non ha eguali nella propria storia.
I responsabili dell’attuale situazione non sono le contingenze internazionali, che’ allora tutti i teatri sarebbero nello stato in cui versa il Regio, bensì l’attuale team dirigente (recentemente sfiduciato da tutti i dipendenti del Teatro stesso – cosa mai successa prima!!). Va da sé che la proposta culturale da noi elaborata può avere un seguito solo nel momento in cui queste persone verranno rimosse. Allo stesso tempo il progetto culturale (al quale verrà affiancato un progetto economico-amministrativo in fase di ultimazione) non è una bacchetta magica, ma solo una proposta credibile e seria che sentiamo di dovere alla città senza pretendere nulla in cambio. Infatti è nello spirito di servizio a questa che mettiamo sul piatto le nostre proposte: per condividerle, per ricevere critiche costruttive, per metterci in discussione, per poter integrare nello spirito di un dialogo aperto ciò che si ritiene migliorabile.
Crediamo che il nostro compito sia questo; lontani dai giochi politici, lontani da legittime obbedienze di partito, e soprattutto lontani da quelli che possono essere i legami di interesse economico e quindi politico che attanagliano la città, rimaniamo cittadini liberi! Non abbiamo padroni, non siamo sudditi e non abbiamo debiti con nessuno: è nello spirito di questa libertà che ci sentiamo di presentare le nostre idee sulla strada che il Regio potrà intraprendere”.

http://lirica-parma.blogautore.repubblica.it/2012/02/10/rolli-e-pertusi-il-nostro-progetto-per-il-regio/#more-1908

DISOCCUPATO SENZA STELLE

Caro Dott. Belpietro, poco prima di una conferenza stampa, che avrebbe dovuto annunciare il cambio di un titolo in programma, il Presidente della Fondazione Teatro Regio nonché Sindaco di Parma Federico Pizzarotti del Movimento 5 stelle, ha comunicato telefonicamente della sostituzione dell'Orchestra del Teatro Regio con l'Orchestra regionale Toscanini, non dandoci alcuna spiegazione. I Musicisti attendono gli stipendi da Gennaio. Ad oggi il Teatro ci deve oltre mezzo milione di euro. Abbiamo garantito l'esecuzione della stagione lirica e concertistica 2012 permettendo al Teatro di effettuare le recite e di restare aperto. Ad Orchestra già ingaggiata, con il contratto appena rinnovato lo scorso Gennaio fino al 2015, la Fondazione ci ha dato un benservito privo di qualsiasi legittimità e convenienza economica per lo stesso Teatro. Chi costruisce qualcosa di bello come l'Orchestra del Teatro Regio di Parma non può che esere premiato e lodato specie in un momento difficile come quello che stiamo vivendo dove si vuole volutamente e coscientemente uccidere la cultura, con grandi sacrifici Onore e Gloria portiamo in giro nel mondo il nome della città di Parma e lo facciamo per l'amore e la passione che ognuno di noi nutre per questa città e per questo Teatro. Quello che stiamo vivendo è un a grande ingiustizia e non trova nessuna spiegazione ragionevole. Quando un Orchestra viene così brutalmente violentata, tutta la città dovrebbe essere più triste e amareggiata perchè se muore un Orchestra muore la musica muore un Teatro e moriamo tutti noi... Tutti!! Massimo Tannoia Primo Violoncello del Teatro Regio di Parma 

martedì 28 agosto 2012

BARI E LA MALEDIZIONE DEL RESTAURO


Protetto dai rami di un pino secolare piantato dal compositoreprediletto da Fellini, sorge l’Auditorium "Nino Rota", una delle sale da concertopiù maestose della città, bene prezioso dell’intera Puglia, ma soprattuttoricordo di tanti musicisti o semplici amanti della musica che sono passati peril conservatorio Picci
nni. Chiuso ben vent’anni fa, causa l’inagibilità delposto, è ancora in fase di restauro dopo interruzioni e riprese a singhiozzodei lavori. E sembra l’eco di una storia già sentita: come dimenticarel’odissea dei Teatri Petruzzelli e Margherita, conosciuti in tutto il mondo perla loro bellezza, ma di cui noi baresi stessi non abbiamo potuto usufruire peranni. Ciò che accade a edifici e infrastrutture, sottoposti a restauro nelbarese, non sorprende più, divenendo quasi una “routine burocratica” fissareuna data d’inaugurazione auditorium: da un sopralluogo avvenuto in ottobre viene mostrato ilcantiere che dovrebbe “ospitare” quaranta operai, nel quale ne lavorano soloquattro, sintomo già di una inevitabile lentezza nelle operazioni diristrutturazione. A detta del presidente della Provincia Schittulli e dell’assessora regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente, presenti al sopralluogo, non ci sono ancora i fondi necessari per completare i lavori entro la data stabilita del 31 dicembre 2011, cheslitta (ancora una volta) a un tanto indefinito quanto poco credibile 2012. Maè veramente una questione di disponibilità di fondi o è solo pigrizia mentale?Mentre riflettete sulla risposta, continuano a nutrirci di promesse vacue e afarci sperare in un infinito conto alla rovescia. Sembra quasi essere unamaledizione quella dei “cantieri di restauro”, per questo teniamo le ditaincrociate sulla situazione del “Teatro Piccinni” da poco chiuso anch’esso; machiedendo in giro chiunque, annoiato dai vizi della nostra burocrazia,  vi dirà “Il Piccinni?! Chissà quando lo riapriranno”.
La realtà è che l’auditorium è un diritto di tutti i cittadini, masoprattutto un bisogno per tutti gli studenti del conservatorio, chenecessitano al più presto di uno spazio adeguato per esibirsi e provare, e alquale molti di essi hanno legato il loro ricordo “degli anni distudio spensierati e pieni di speranza, dei saggi, dei concerti, delle ore diattesa sulle scomode poltroncine vicino al bar, della macchinetta delle bibitecalde, del giorno del diploma, dell'attesa dell'affissione dei risultati degliesami, di un pezzo di vita!” (cit.)
Ed è paradossale come in un luogo dove prima si faceva musica, ora ci sia solo il silenzio di un cantiere.

Sara Di Leo