di
Nazzareno Carusi
http://italia.panorama.it/Conservatorio-di-Bari-storia-di-uno-scandalo
Dunque, ricapitoliamo.
Il
Sultano dell’Oman il 27 maggio 2008 regala 3 milioni al
Conservatorio “Piccinni” di Bari per farne borse di studio agli allievi meritevoli. Il 28 gennaio 2010
Samantha Dell'Edera scrive sul il
Corriere del Mezzogiorno (
leggi):
“Dal 2008 ad oggi di quei fondi ne sono stati spesi 61mila euro per la
concessione di 21 borse di studio (sulle 68 previste da 150mila euro)
per l’anno 2008/2009. La restante parte è custodita nelle casse
dell'istituto. A chiedere spiegazioni al Conservatorio è stata
l’assessora regionale alla Cultura Silvia Godelli, con una lettera
indirizzata al direttore, il maestro Marco Renzi”. Spiegazioni mai
arrivate. Continua il Corriere:
“I tre milioni, secondo un piano
di lavoro che era stato presentato anche al ministero, dovevano essere
utilizzati per cinque progetti: una borsa di studio destinata ad un
giovane ricercatore italiano di etnomusicologia; 60 borse di studio per
la formazione di professori d’orchestra; cinque borse di studio per la
realizzazione di un’indagine socio musicale sui bambini dagli otto ai 13
anni per creare poi il primo coro di voci bianche; cinque dottorati di
ricerca in collaborazione con l’Università di Napoli ed infine
iniziative per la celebrazione del trentennale di Nino Rota”.
Replica
il direttore Renzi: “Quei progetti iniziali abbiamo deciso di cambiarli
perché vogliamo mettere a disposizione quei soldi solo dei nostri
studenti del Conservatorio. Noi per il momento abbiamo bandito le prime
borse”. I soldi nel frattempo restano nelle casse del Conservatorio.
“Non vengono buttati - continua Renzi - stanno lì ematurano anche
interessi. Il consiglio di amministrazione ha dato mandato al consiglio
accademico di avviare le procedure per capire come spendere meglio quei
finanziamenti. Vogliamo procedere in modo oculato. Quando sarà il
momento saranno utilizzati”.
L'Allegato B all’atto n.640 della raccolta repertorio n.1475/15 luglio 2010 del notaio
Benedetta Galli (
documento)
contiene lo statuto della “Fondazione Giovanni Paolo II del
Conservatorio di Bari (ad sustinendam juvenum praestantiam musica)”.
Nove mesi dopo, a Repubblica del 7 aprile 2011 (
leggi l'articolo), il professor
Gioacchino De Padova,
ex componente del consiglio accademico del conservatorio barese,
rivela: “Non potemmo opporci alla creazione della Fondazione perché fu
istituita a insaputa dell'organo di governo”.
La Fondazione, come
da suo statuto, “si propone lo scopo di promuovere la diffusione della
cultura musicale, attraverso un fitto programma di iniziative, anche in
collegamento con la realtà musicale europea ed internazionale”. In
particolare vuole “sostenere e supportare l'attività di produzione
musicale del Conservatorio”, “garantire agli studenti meritevoli del
Conservatorio l'accesso ed il sostegno agli studi musicali attivati
presso l'Istituzione ed il proseguimento degli stessi anche al di fuori
della stessa”, “fornire servizi in genere in favore degli studenti del
Conservatorio finalizzati a migliorare le condizioni di studio ed a
rendere lo studio maggiormente proficuo”, “svolgere attività integrative
e sussidiarie alle attività didattiche e di ricerca svolte dal
Conservatorio”, “finanziare e realizzare progetti culturali e di
ricerca, di carattere artistico e culturale, nazionali ed
internazionali, finalizzati alla formazione ed all'inserimento
professionale degli studenti del Conservatorio”. Per far questo, il
Conservatorio (socio fondatore) le attribuisce un contributo iniziale al
fondo di gestione di 175.000 euro fino al 31 dicembre 2010; poi,
350.000 euro all'anno fino al raggiungimento dei 2.450.000 euro messi a
disposizione. Lo statuto dice che “sono organi della Fondazione: il
Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Direttore Generale, il
Collegio dei Revisori dei Conti, l'Assemblea di Partecipazione. Il
Consiglio di Amministrazione è l’organo al quale è riservata la
deliberazione degli atti essenziali alla vita dell’Ente ed al
raggiungimento dei suoi scopi”.
Del CdA fanno parte il
Presidente della Fondazione
nominato dal Conservatorio, il Presidente del Conservatorio stesso e il
suo Direttore, da due a quattro consiglieri nominati sempre dal
Conservatorio, un consigliere nominato dagli eventuali Partecipanti
Fondatori e un consigliere nominato dagli eventuali Aderenti nel caso
fossero almeno tre. Uno dei consiglieri è il direttore generale
dell'Alta Formazione Artistica e Musicale presso il Ministero
dell'Università
Giorgio Bruno Civello (documento).
Il
primo Consiglio di Amministrazione dura in carica sette anni. E sette,
per caso, è il quoto della divisione di 2.450.000 per 350.000.
Naturalmente lo statuto prevede che ai componenti del Consiglio di
Amministrazione spetti, “oltre al rimborso delle spese sostenute in
ragione del proprio ufficio, un gettone di presenza per la
partecipazione alle riunioni del Consiglio, nell'importo stabilito
all'atto della nomina o nella prima riunione del Consiglio stesso”.
Il verbale del consiglio accademico del 14 dicembre 2010 (
documento),
dà un'idea di come funzionerebbe il rapporto fra il Conservatorio e la
sua Fondazione. Il consiglio infatti, per attuare una serie di contratti
di collaborazione per gli studenti, “autorizza il direttore ad emettere
i relativi bandi e di chiedere il finanziamento degli stessi alla
Fondazione Giovanni Paolo II. Il consiglio accademico propone altresì di
chiedere alla predetta Fondazione un finanziamento per la formazione di
un’Orchestra Giovanile del Conservatorio, con Progetto definitivo da
approvarsi successivamente”. Precarietà dell'italiano a parte, messa
così i soldi sembrerebbero semplicemente andare avanti e ‘ndré fra il
Piccinni e la sua creatura.
Scaduto il mandato del direttore
Renzi, alla testa del Conservatorio barese da vent'anni, il nuovo
direttore è Francesco Monopoli, proclamato il 27 ottobre 2010 (
il documento).
A Repubblica (edizione di Bari) dell'8 aprile 2011 (
leggi l'articolo)
Monopoli, accusato di conflitto d'interessi fra la sua carica pubblica e
la presidenza dell'Associazione Cultura e Musica “Giuseppe Curci” di
Barletta, dichiara: “Non c'è niente di strano. Dicevano che io fossi
presidente dell'associazione "Cultura e musica" della quale invece sono
soltanto direttore artistico. E per svolgere quel ruolo mi sono fatto
autorizzare dal ministero”. Continua la Repubblica: “L'autorizzazione è
effettivamente esposta in tutto il Conservatorio. Tutto in regola,
quindi. In realtà però c'è un problema. Dai registri della camera di
commercio risulta che Monopoli è ancora presidente e legale
rappresentante di quell'associazione. Com'è possibile? «Si tratta di un
errore, un disguido. Forse abbiamo dimenticato di comunicare il
cambiamento alla Camera di commercio. Dopo la mia elezione - assicura
Monopoli - io mi sono dimesso da presidente di un'associazione senza
scopi di lucro, questo ci tengo a precisarlo». Legato all'associazione
era nata in realtà una scuola, omonima, di musica. Fino a qualche mese
fa c'era anche un link sul sito dell'associazione (riportato sulla
denuncia) che rimandava alla scuola. Ma il link ora è sparito. «Non
facciamo più corsi da anni» giura il direttore del conservatorio, «chi
dice il contrario dovrà risponderne pubblicamente»”.
Però a oggi, sulla biografia riportata nel sito ufficiale del conservatorio
(leggi),
il direttore risulta ancora (e fin dal 1984) presidente della
associazione barlettana. Come sui registri della camera di commercio
citati dalla Repubblica e dal senatore Vita nella sua interrogazione a
risposta scritta (
leggi) al ministro Gelmini dell’estate scorsa.
L'associazione
“Curci” è noto che avesse una scuola di musica, così come risulta sia
dalla sua pagina nella banca dati del CIDIM (
la più importante dell'Italia musicale), sia dalla pagina della stessa scuola in quel database (
leggi). Il presidente, fino allo scorso 30 ottobre, data nella quale avevo verificato on-line, (
vedi schermata 30.10.2011) risultava essere in entrambi i casi il direttore Monopoli (
leggi qui).
Oggi il maestro Monopoli risulta essere ancora presidente della scuola
(ed è quello che forse sarebbe più grave ai fini di una valutazione di
idoneità ad essere contemporaneamente direttore del conservatorio
provinciale) e “solo” direttore artistico dell’Associazione
concertistica.
Salta all'occhio su queste pagine la data di
aggiornamento vecchia di quattro-cinque anni e più. La cosa buffa è che
la pagina dell'Associazione Curci che il 30.10.2011 riportava ancora
Presidente il Maestro Monopoli e risultava aggiornata al 24.10.2006
oggi, con il nome del presidente cambiato, risulti aggiornata il
05.01.2011
(ecco la schermata del 27.01.2012).
Strano, no? Personalmente riterrei non fedeli questi update, perché la
voce relativa al direttore Monopoli riporta comunque il suo incarico in
Conservatorio e quindi non può essere antecedente al 27 ottobre 2010
nonostante ancora oggi dati al 15.11.2006 (
la schermata del 27.01.2012).
C'è di più. Secondo il virgolettato di
Repubblica
su citato (8 aprile 2011), il direttore Monopoli sfida chi contesti che
la “Curci” da anni non sia più una scuola di musica. Sarà per questo
che l'aggiornamento del Cidim sia stato datato al 05.01.2011.
Ebbene
il 22 dicembre 2010 (cioè tre mesi e mezzo prima) la Gazzetta del
Mezzogiorno annunciava a Barletta “un saggio natalizio di note ed
emozioni” degli “allievi della scuola di musica «G. Curci» che si terrà
oggi alle 18 nella Chiesa di Sant'Antonio a Barletta, a conclusione
della prima parte dell’anno accademico 2010 – 2011 dell’Accademia
Musicale “G. Curci”. La quale accademia “ha visto crescere rapidamente
in poco tempo sia il numero degli allievi che quello dei docenti” (
guarda il documento).
Il direttore Monopoli diceva a Repubblica che non ci fosse “niente di
strano”. Però così non sembrerebbe, no? Anche perché la stessa testata
il 5 aprile scorso
(guarda il documento) ha definito Monopoli “presidente” e il 1° marzo precedente (
guarda il documento)
“capo” del sodalizio culturale barlettano. Senza considerare che un
saggio conclusivo “della prima parte dell’anno accademico 2010-2011”
rimandi di per sé a un’estensione almeno fino a giugno scorso
dell’attività della stessa scuola.
Un’ultima cosa, per ora.
Secondo il
verbale
prima menzionato del Consiglio Accademico del 14 dicembre 2010, il
direttore Monopoli “informa il CA di aver preso atto, dopo la sua nomina
a Direttore, della nascita di una Fondazione, sorta nel Conservatorio
Piccinni di Bari, su iniziativa del Cda, che ha inteso creare un
Organismo di Gestione del Fondo donato al Conservatorio dal Sultano
dell’Oman”. La qual cosa coinciderebbe con l'affermazione a Repubblica
del professor Gioacchino De Padova (
leggi qui).
Ma siccome fino a quella stessa seduta (quando, secondo il verbale, tra
le varie ed eventuali il direttore “comunica di rinunciare alla propria
nomina di delegato”) era stato proprio Monopoli a occuparsi per il
Conservatorio dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio
universitario, a me sembrerebbe lecito chiedersi come fosse possibile
che il responsabile di quest'ufficio non sapesse del varo da parte del
suo Conservatorio di una Fondazione con lo scopo di gestire 2,5 milioni
di euro in borse per gli studenti. A meno di considerare, comunque, che
“prendere atto” non significhi “non sapere”.
Il senatore Vita, dopo tutta una serie di constatazioni dettagliatissime sul presunto malaffare nella vicenda (
leggi qui)
dice: “Il direttore del conservatorio di musica, Francesco Monopoli,
risulta essere Presidente e legale rappresentante dell'associazione
cultura e musica in Barletta, un'associazione musicale privata che
comprende la scuola Curci, che, con ogni evidenza, opera in aperta
concorrenza con il Conservatorio medesimo erogando corsi di musica in
Barletta;
tale dato è manifestamente comprovato dalla visura
eseguita presso la Camera di commercio di Bari, ed asseverato dall'ampia
eco ricevuto sulla stampa locale ("La Repubblica" dell'8 aprile 2011);
Monopoli ha richiesto l'autorizzazione di una attività non autorizzabile
(con nota del 1° marzo 2011 n. 3339 e pertanto, comunque non
tempestivamente, ma ben 4 mesi dopo l'ascesa alla carica di Direttore
del Conservatorio, decorrente dal 1° gennaio 2010) in quanto il
contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del
comparto delle Istituzioni di alta formazione e specializzazione
artistica e musicale per il quadriennio normativo 2002/2005 e il biennio
economico 2002/2003 all'articolo 27 ammette l'esercizio della libera
attività in campi artistici purché questa non si ponga, per sua natura,
in conflitto con le attività e il ruolo dell'Istituzione nel territorio;
fermo restando quanto stabilito dal decreto legislativo n. 150 del 2009
e ogni altra norma pertinente. Cosa che nel caso di specie non avviene,
essendo Monopoli Presidente di una scuola privata che opera in
contrasto con i fini istituzionali del Conservatorio; desta
sbigottimento che a fronte di ciò Monopoli sia stato autorizzato,
peraltro tardivamente, dal direttore generale AFAM, Civello, (con nota
prot. 1387 del 14 marzo 2011), considerata la situazione di assoluta
incompatibilità (per violazione, fra gli altri, dei vincoli di
correttezza, buona fede e fedeltà di cui all'art. 2105 del codice
civile); … desta sbigottimento che motivi futili ove paragonati a quelli
del precedente punto (mancata autorizzazione di lezioni peraltro mai
svolte, nell'ambito di corsi mai attivati in Vallo della Lucania, presso
la Curia), abbiano invece provocato il tentativo di licenziamento
disciplinare di un docente del conservatorio di Matera; tale tentativo
di licenziamento disciplinare, proprio perché da ritenersi unicamente
frutto di animus nocendi, considerata l'assoluta inconsistenza delle
accuse mosse, veniva successivamente archiviato;
il direttore
generale AFAM, dottor Civello, esercita il potere disciplinare nei
confronti dei docenti di conservatorio (e pertanto anche dei direttori
di Conservatorio in quanto docenti essi stessi), ai sensi dell'art.
55-bis, comma 1, secondo periodo, del decreto legislativo n. 150 del
2009, come peraltro riconosciuto e precisato dal medesimo direttore
generale del MIUR dottor Civello con propria nota dell'8 marzo 2010
prot. 1294; il dottor Civello è componente del consiglio di
amministrazione della fondazione Giovanni Paolo II di Bari; ciò pone il
dottor Civello medesimo in una palese e grave condizione di conflitto di
interessi e viola macroscopicamente i principi di buon andamento e
imparzialità della pubblica amministrazione anche ove si consideri
l'eventualità di esercizio del potere e dell'azione disciplinare nei
confronti del direttore del Conservatorio di Bari;
tale situazione
di diffusa illegalità ha trovato ampia eco sulla stampa locale tutta,
con numerosi articoli pubblicati nelle settimane passate”.
In sintesi:
1) Il 27 maggio 2008 arrivano 3 milioni in regalo dal Sultano dell'Oman;
2)
il Consiglio Accademico decide di utilizzarli per cinque progetti: una
borsa di studio destinata ad un giovane ricercatore italiano di
etnomusicologia; 60 borse di studio per la formazione di professori
d’orchestra; cinque borse di studio per la realizzazione di un’indagine
socio musicale sui bambini dagli otto ai 13 anni per creare poi il primo
coro di voci bianche; cinque dottorati di ricerca in collaborazione con
l’Università di Napoli ed infine iniziative per la celebrazione del
trentennale di Nino Rota;
3) la faccenda si ferma a 21 borse di studio elargite nel 2008/2009;
4)
a fine anno accademico 2009/2010 viene varata una Fondazione per la
gestione di quei soldi, della quale il Consiglio Accademico in scadenza
qualche mese dopo non sa nulla;
5) il vecchio direttore Marco
Renzi (in scadenza a ottobre 2010) vara la Fondazione qualche mese prima
e viene sospettato dal professor De Padova di esserne stato nominato
direttore generale, quindi (per statuto) responsabile operativo (
leggi qui)
6)
il 27 ottobre 2010 viene proclamato direttore Francesco Monopoli, il
quale (presidente di un'associazione musicale di Barletta titolare di
una scuola di musica) sarebbe stato ineleggibile all'incarico;
7)
l’autorizzazione (in apparenza inconcedibile) alla sua attività di
direttore artistico (o “capo”, come dice la Gazzetta del Mezzogiorno)
dell'associazione di Barletta gli viene rilasciata parecchio tempo dopo
dal direttore generale dell'AFAM Giorgio Bruno Civello;
8) il quale esercita il potere disciplinare nei confronti dei docenti e dei direttori di conservatorio;
9)
e siede, insieme con lo stesso Monopoli, nel consiglio
d'amministrazione della Fondazione, a rimborso spese e gettone di
presenza come da statuto. A questo proposito va ricordato che il dottor
Civello siede (legittimamente, senza dubbio) nel CdA anche della Scuola
di Fiesole. La qual cosa, però, sembra sia stata criticata (seppure a
bassissima voce) perfino da qualche componente della conferenza
nazionale dei direttori di conservatorio, in quanto non propriamente
opportuna vista la sostanziale concorrenza della gloriosa istituzione
fiesolana col conservatorio fiorentino. Ma tant'è.
Insomma, la
Procura e il
MIUR stanno indagando.
E' tutto normale? Lo saprà il generosissimo Sultano dell’Oman?
La
città e il suo Conservatorio hanno una storia e un fascino superbi. Se
si scopre che alle leve c'è del marcio, mano alla ramazza. Non solo nel
Levante, ma anche dove soffia il Ponentino.
Alla prossima.
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