mercoledì 4 maggio 2011

Scala, un contratto tutto suo Senza passare da Roma


Il sottosegretario Giro e i vantaggi dell’autonomia. "Il regolamento speciale sarà approvato tra due settimane"

Milano, 4 maggio 2011 - «Ci siamo quasi: tra un paio di settimane il Parlamento varerà il regolamento speciale per le fondazioni virtuose». Tradotto, autonomia gestionale. Cioè, finanziamenti su base triennale e facoltà di negoziare il contratto direttamente in teatro. Il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro, non può dirlo ufficialmente, ma i bilanci degli enti lirico-sinfonici lasciano poco spazio alle supposizioni: solo Scala di Milano e Santa Cecilia di Roma beneficeranno dei vantaggi del nuovo statuto.

Sottosegretario Giro, a che punto è l’iter legislativo per i regolamenti attuativi della legge 100 di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche?
«Siamo alle battute finali: il regolamento ha già ottenuto il parere favorevole delle Commissioni Cultura di entrambi i rami del Parlamento. Credo che diventerà legge entro le prossime due settimane».

E poi?
«Chiederemo ai quattordici enti lirici di fornirci la documentazione per il riconoscimento dello statuto speciale».

Quante domande si aspetta?
«A giudicare dai conti delle fondazioni, dovrebbero essere al massimo due».

Cioè, Scala e Santa Cecilia.
«Sono gli unici due teatri a soddisfare i requisiti richiesti: pareggio di bilancio negli ultimi cinque anni, elevata produzione artistica e cospicua percentuale del contributo privato rispetto a quello pubblico».

Si è parlato tanto di autonomia in questi mesi. Cosa cambierà davvero?
«Le fondazioni speciali potranno programmare con più serenità: i finanziamenti saranno erogati su base triennale».

Facciamo un esempio.
«La Scala quest’anno dovrebbe ottenere quasi 30 milioni di euro dal Fondo unico per lo spettacolo: dovesse ottenere l’autonomia, il contributo statale resterebbe quantomeno immutato fino al 2014».

Anche se il Fus venisse tagliato?
«Sì, anche se voglio sottolineare che quest’anno abbiamo aumentato gli stanziamenti rispetto al 2010. E c’è anche un altro vantaggio».

Quale?
«La dirigenza di via Filodrammatici avrà la facoltà di negoziare direttamente con i sindacati del teatro il contratto di lavoro».

Nascerà il contratto Scala?
«Sì, se le parti saranno d’accordo. Gli altri enti, invece, dovranno sedersi al tavolo col Ministero dei Beni culturali».

di Nicola Palma

http://www.ilgiorno.it

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