mercoledì 28 settembre 2011

Casse vuote al Petruzzelli interviene il Comune


Attesi da Roma oltre 3 milioni di euro: a rischio gli stipendi, in bilico anche la stagione. Palazzo di città mette prova a tamponare con il fondo di riserva
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Profondo rosso, come il colore del velluto che avvolge le 530 poltrone Frau sistemate in bella mostra per arredare la platea del quarto teatro del Belpaese. Rosso è anche, e soprattutto, il colore della cassa della fondazione Petruzzelli. Non c'è più un centesimo, e non perché il quattordicesimo ente lirico italiano costituito nel 2003 abbia, a quanto pare, le mani bucate. La ragione, spiegano a denti stretti nel quartier generale di via Putignani, è che aspettano da Roma il saldo del Fondo unico per lo spettacolo: qualcosa come 3 milioni 300mila euro, mentre l'anticipo di 3 milioni 900mila era stato accreditato a febbraio di quest'anno. Nessuno può puntare l'indice accusatore contro il ministero dei Beni culturali: sembra che sia Giulio Tremonti, titolare dell'Economia, ad aprire con ritardo i cordoni della borsa. Tutta colpa della crisi, forse. E della manovra economica che solo da qualche ora diventa legge e che tra una tassa e l'altra, fa marciare col passo della lumaca i trasferimenti statali.

Ma tant'è. Se alla Fondazione non sono alla canna del gas, manca poco. Perché possa essere almeno rianimata con una "soglia minima necessaria nell'immediato per assicurare il proseguimento delle attività", la giunta Emiliano ieri autorizza il prelievo dal cosiddetto fondo di riserva della somma pari a 500mila euro. Tuttavia come stanno le cose la "continua incertezza" (economica) non permette a nessuno di tirare il fiato. Rischiano di non essere pagati gli stipendi: quelli dei 22 dipendenti assunti a tempo indeterminato e di più o meno 150 fra orchestrali, coristi, tecnici, amministrativi. Il blocco della programmazione, inoltre, è come una spada di Damocle che pende sul politeama: immaginare l'inaugurazione della nuova stagione, il 6 dicembre, sarà come giocare alla roulette russa.

No, l'aria non è delle migliori. Per il 2011, gli enti locali che un po' coccolano e un po' strapazzano la Fondazione come si fa con un neonato non si tirano indietro e versano nei forzieri 10 milioni di euro: 1 milione 500mila l'amministrazione comunale, 600mila la Provincia, 500mila la camera di commercio, 2 milioni il governo Vendola. Ci sono poi quei 3 milioni 900mila euro recapitati dal Fus sette mesi fa. Però il fido Bnl - 3 milioni 300mila, tanti quanti sono i quattrini che ancora non figurano presenti all'appello - sarebbe agli sgoccioli.

La somma è zero. A parte il mezzo milione piovuto come l'angelo vendicatore Charlton Heston in un film del 1995, da Palazzo di città. Faceva sapere in mattinata Michele Emiliano agli assessori, attraverso il vicesindaco Alfonsino Pisicchio: "Pur essendo trascorsi circa due anni dalla consegna del Petruzzelli, a tutt'oggi non sono arrivati chiari segnali da parte del ministero (dei Beni culturali, ndr) di una particolare attenzione nei confronti della Fondazione al fine di garantire la messa a regime di un'azienda, che non ha mai avuto nemmeno un contributo straordinario per la fase di avviamento di un congruo patrimonio sociale".

di LELLO PARISE

http://bari.repubblica.it



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