domenica 13 marzo 2011

Nabucco, bis del pubblico con Muti "Il Va' pensiero contro i tagli"


Un Nabucco pervaso di spirito risorgimentale. Ieri sera all'Opera di Roma l'obiettivo contro cui manifestare non era l'Austria imperiale, ma i tagli ai fondi per la cultura decisi dal governo. Il sindaco di Roma Alemanno che, salito in palcoscenico, ha lanciato un appello al Governo perché la riduzione dei fondi venga "revocata". Ma soprattutto il maestro Muti, già sul podio con la bacchetta in mano, che si rivolge al pubblico e svolge questo paragone: "Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all'unità ed all'identità dell'Italia. Oggi, 12 marzo 2011, non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e della musica". Parole accolte da applausi e da una pioggia di volantini dalla balconata, che dicevano: "Italia risorgi nella difesa del patrimonio della cultura", e ancora, in una diversa versione: "Lirica, identità unitaria dell'Italia nel mondo".

Poi è cominciato lo spettacolo. Ma l'episodio più inedito doveva ancora svolgersi. Giunto al famoso coro del terzo atto, quel "Va' pensiero" che ha fatto tremare il cuore dei patrioti di un secolo e mezzo fa, la domanda era nell'aria: ci sarà un bis? Ma Muti, una volta finito il celeberrimo coro, dfa di più. Si gira verso il pubblico e dice: "Sono molto addolorato per ciò che sta avvenendo, non lo faccio solo per ragioni patriottiche ma noi rischiamo davvero che la nostra patria sarà 'bella e perduta', come dice Verdi. E se volete unirvi a noi, il bis lo facciamo insieme". E come ad un comando tacito tutti gli spettatori si sono alzati in piedi e hanno cantato insieme ai cento coristi rimasti sul palcoscenico. Un fatto assolutamente inedito, arricchito ulteriormente da un nuovo lancio di volantini pseudo risorgimentali, che dicevano: "Viva Giuseppe Verdi", oppure "Viva il nostro presidente Giorgio Napolitano"; ma anche: "Riccardo Muti senatore a vita". Da lì lo spettacolo ha imboccato la dirittura d'arrivo fino alle ultime note e ad una pioggia di oltre dieci minuti di applausi.

http://roma.repubblica.it

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