martedì 18 novembre 2014

Opera di Roma, firmato accordo per evitare il licenziamento di orchestra e coro

E' stato firmato nella notte l'accordo tra Teatro dell'Opera di Roma e sindacati sul risanamento e il rilancio dell'Ente e che eviterà il licenziamento dei 180 membri di orchestra e coro. L'intesa, sottoscritta da tutti e 7 i sindacati e che il 24 andrà all'esame del Cda, prevede risparmi per 3 milioni di euro e l'impegno a non scioperare sui temi dell'accordo.

Inoltre una parte degli stipendi accessori di tutti i lavoratori del Teatro dell'Opera, musicisti e tecnici, sarà congelata negli anni 2015-2016. Se si dovesse raggiungere il pareggio di bilancio, gli stipendi verrebbero recuperati. "Sono contento perché siamo riusciti a salvare 180 posti di lavoro - ha commentato Paolo Terrinoni della Cisl - ma c'è il rammarico di aver firmato un accordo quando a luglio era stato firmato un piano di risanamento che avrebbe consentito di non togliere nemmeno un euro ai lavoratori".

Il faccia a faccia tra le sette sigle sindacali e il direttore delle Risorse umane, Stefano Bottaro, iniziato ieri pomeriggio è andato avanti a oltranza, con una piccola pausa solo tra le 20 e 21. Poi è stata raggiunta la firma.

Per il sindaco Marino, "è un successo per tutta la città. L'Opera può tornare al lavoro con serietà e serenità". "La posizione di fermezza e l'aver messo sul tavolo anche la scelta più difficile, quella dell'esternalizzazione, evidentemente ha costretto tutti a riflettere sulle proprie posizioni" ha poi aggiunto il primo cittadino. "Spero che questo possa convincere anche il Maestro Muti, che resta in ogni caso direttore onorario a vita, col tempo, a rivedere le sue decisioni". 

"E' un traguardo raggiunto da tutto il Teatro dell'Opera. E' il segno di una grande assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori e di tutte le sigle sindacali" ha commentato, in una nota, il sovrintendente Carlo Fuortes.

L'accordo, si legge poi nella nota, ruota intorno a tre assi fondamentali. Economico: le nuove misure portano un risparmio di 3 milioni di euro. L'accordo prevede che il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sia legato al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio per gli anni a partire del 2016. Infatti, il premio non è inserito nel budget del 2015. Gli straordinari verranno regolati in base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro. L'indennità spettacoli all'aperto sarà ridotta del 25 per cento; l'indennità sinfonica per Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250mila euro. 

L'accordo sulla produttività: grazie a un aumento della produttività di tutto il personale, tecnico e artistico, sarà possibile un risparmio di 800 mila euro (cioè sull'utilizzo del personale a tempo determinato). I professori d'orchestra potranno essere convocati in base alle esigenze della Fondazione, cioè in base alla crescita della produttività. L'orchestra potrà essere convocata per prove o spettacoli il martedì (sino ad oggi impossibile). E ancora i professori d'orchestra in base alle esigenze della produzione potranno, come da contratto, essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio (cioè sostituzioni tra primi e secondi strumenti). E' ridotta al 20 per cento alla prima e quindi al 50 per cento la retribuzione aggiuntiva per attività concertistica e da camera per complessi numericamente ridotti. E' ammessa la possibilità che il Corpo di Ballo si esibisca sulla base musicale di un nastro registrato nel caso in cui l'orchestra sia impegnata in altra produzione o indisponibile. Il Coro aumenterà la produttività attraverso una maggiore flessibilità delle regole esistenti. 

Infine, la regolamentazione sindacale: le organizzazioni s'impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità sui punti stabiliti dall'accordo, e ancora le parti si impegnano a scrivere un nuovo protocollo di relazioni industriali che in particolare punterà sulle modalità di raffreddamento dei conflitti. Le organizzazioni sindacali si impegnano infine a costituire entro febbraio 2015 le Rsu attraverso elezione diretta dei rappresentanti da parte dei lavoratori della Fondazione. 

L'annuncio del Cda della Fondazione del Costanzi che aveva deciso per i licenziamenti collettivi risale al 2 ottobre scorso. Una scelta dettata dalla crisi profonda del teatro, tra conti in rosso e continui sciopero, che aveva toccato il fondo con l'addio del Maestro Riccardo Muti. Da allora orchestrali e coristi si sono mobilitati con sit-in, assemblee sindacali e manifestazioni in piazza. Tanti i messaggi di solidarietà e di opposizione al disegno di esternalizzare i lavoratori arrivati in questi mesi, da quello dei 

Berliner Philarmonik al maestro Ennio Morricone


http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/11/18/news/opera_di_roma_firmato_accordo_per_evitare_i_licenziamenti_collettivi-100819684/

Nessun commento: