venerdì 30 aprile 2010

Napolitano firma il decreto, teatri in rivolta

ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto legge per le "Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali", nel testo definitivo trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che riflette significativamente osservazioni segnalate al Ministro per i Beni e le Attività culturali.

Il Capo dello Stato - si legge in una nota del Quirinale - "ha inoltre preso atto della conferma da parte dello stesso Ministro dell'intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell'iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo".

TEATRO IN RIVOLTA - I teatri sono in rivolta e decidono proteste a raffica. Salta la prima alla Scala di Das Rheingold, l'Oro del Reno: i sindacati hanno indetto uno sciopero di quattro ore per il 13 maggio e leggeranno un messaggio dei sindacati contro il decreto. In attesa che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dl sarà comunque sciopero, questa sera, al Teatro dell'Opera, dove salterà il Don Chisciotte. Blocco totale ad oltranza dei lavoratori dell'Accademia di Santa Cecilia: i professori d'Orchestra, gli artisti del Coro, il personale Tecnico-Amministrativo daranno luogo ad happening musicali che si terranno nei foyer dell'Auditorium Parco della Musica informando, contestualmente, il pubblico sulle ragioni della protesta. Blocco anche a Napoli al Teatro San Carlo. Salta a Torino la prima del Barbiere di Siviglia al Teatro Regio, prevista domenica. Anche al Carlo Felice di Genova musicisti e maestranze sciopereranno per protesta: salterà giovedì 6 maggio (due giorni dopo il concerto in onore di Napolitano, in visita a Genova) il concerto sinfonico diretto da Jordi Bernacer. I sindacati del Teatro comunale di Bologna faranno sciopero martedì, in occasione della prima della Carmen.

BONDI: SCIOPERI IRRESPONSABILI - "Gli scioperi proclamati dai sindacati afferma il ministro della Cultura Sandro Bondi - con l'annullamento di molti spettacoli importanti, nonostante che sia stato già fissato un incontro con le parti sociali per giovedì 6 maggio e nonostante la volontà da me espressa di tenere conto in sede parlamentare delle proposte e dei suggerimenti migliorativi che verranno dai parlamentari e dalle forze politiche, rivelano una mancanza di rispetto per il pubblico e un atteggiamento irresponsabile di fronte a problemi che nessuno può ignorare così disinvoltamente". -

Ansa

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