giovedì 21 ottobre 2010

Cultura, dalla Puglia sfida a Tremonti Fondi Ue per la "Regione della musica"


ROMA - La cultura è lontana dal cuore dell'impero. Perché "non si mangia", dice il ministro dell'Economia Tremonti, chiudendo il rubinetto. In periferia, invece, c'è chi sulla cultura scommette per creare veri, concreti posti di lavoro. Accade a Sud, nella Puglia del governatore Nichi Vendola, che racconta una scommessa tutta nuova. Si chiama Puglia Sounds e su di essa la Regione ha puntato le risorse finanziarie del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale con l'obiettivo di realizzare un virtuoso indotto.

Al centro del progetto la musica, che tanta parte ha in quel "rinascimento culturale" di cui i pugliesi parlano con fierezza. Di certo non un mero slogan, se la rivista XL col numero di novembre andrà in edicola con una compilation interamente dedicata alle band della nuova scena pugliese. Puglia Sounds ambisce ad andare oltre, sviluppando più identità in un unico scenario. Vuole essere polo d'attrazione per l'allestimento e la realizzazione di grandi produzioni musicali. La prima, un concerto-tributo per Nick Drake orchestrato da Joe Boyd, ha debuttato al Teatro Kursaal di Bari, ribattezzato per la sua nuova missione "Casa delle Musiche", il 9 e 10 ottobre. Prossimo appuntamento venerdi 15 ottobre con l'anteprima nazionale di Girano le pale, il nuovo album dei Folkabbestia. E qui si lavorerà ai nuovi spettacoli di Vasco Rossi e Gianna Nannini, attesi per la prossima primavera.

Puglia Sounds si pone anche l'obiettivo di internazionalizzare gli artisti pugliesi sostenendo le loro sortite all'estero. In questi giorni gli Après La Classe sono al Hitweek Festival di New York, i Nidi D'Arac suoneranno nell'ambito del Womex di Copenhagen a fine mese, mentre i Sud Sound System sbarcheranno in Australia a dicembre. Ma la parte più ambiziosa del progetto è dedicata a chi, in musica, spera in un futuro ad oggi tutto da inventare. I cosiddetti emergenti, che in tantissimi si sono già registrati sul sito di Puglia Sounds (www.pugliasounds.it).

Governatore Vendola, perché ha immaginato un indotto musicale in Puglia?
"Intanto un'idea generale: quando il cielo è offuscato dalle nubi oscure della crisi e della recessione, è il momento in cui bisogna investire in cultura, antidoto alla crisi per ragioni di civiltà ma anche materiali. Abbiamo immaginato di poter costruire un sistema produttivo complesso, legato a più filoni culturali. Innanzitutto abbiamo investito nel cinema, mettendo in piedi l'Apulia Film Commission, oggi protagonista della vita cinematografica nazionale, organizzando un festival internazionale con la supervisione di un grande del settore come Felice Laudadio, un barese che torna così a lavorare in Puglia. Sono nati due 'cineporti', le officine di tutte le arti e i mestieri legati al cinema. Arrivano i transatlantici delle grandi produzioni a girare in Puglia e trovano un 'portò in cui ormeggiare. E in questo porto, sia a Bari che a Lecce, trovano già tutto ciò che occorre a un set cinematografico. Questo significa far crescere anche una buona occupazione di ragazzi e ragazze pugliesi che prima, per inseguire il sogno del cinema, dovevano emigrare".

Cosa è accaduto dopo l'investimento nel cinema?
"Abbiamo prodotto un'infrastruttura culturale che non ha precedenti nella regione. Per dire, stiamo completando un'operazione unica in Europa. La Puglia ha 258 comuni, in 169 abbiamo ristrutturato vecchi immobili, come mercati dell'ortofrutta, caserme, fabbriche, mattatoi, trasformandoli in 'laboratori urbani'. Luoghi dove organizzare un cineforum come montare una pellicola, ascoltare un concerto o avere sale per provare e per incidere musica. Attrezzati con computer per ogni tipo di disabilità. Nei laboratori urbani si prova anche a incubare lavoro nuovo legato ai filoni della creatività. In questi anni abbiamo fatto cose dalla forza evocativa straordinaria, come la ricostruzione del Petruzzelli, dopo una stagione infinita di immobilismo. Per noi era strategico ricostruire la 'cassa armonicà della dignità del territorio. Abbiamo fatto investimenti sistematici sui teatri di provincia, su 20 cinema di qualità, paragonabili alle vecchie sale d'essai. Messo in piedi questo circuito, abbiamo finanziato istituzioni e fondazioni culturali, e scommesso in modo importante su la Notte della Taranta, il Festival della Valle d'Itria o il Carpino Folk Festival. Abbiamo disseminato la Puglia non di eventi effimeri, ma di strutture produttive".

E si arriva a Puglia Sounds...
"Il vettore, in entrata e in uscita, per la circolazione culturale ed economica delle produzioni musicali. Un'etichetta che mette insieme i musicisti pugliesi, li aiuta a superare le difficoltà di ogni passaggio della vita artistica. Avere i luoghi in cui provare, gli spazi e le tecnologie per produrre musica, li aiuta a conoscerci e a scoprire il mondo, a internazionalizzarsi. Contemporaneamente, aiuta la Puglia a sprovincializzarsi dal punto di vista musicale, perché è un'etichetta che diventa polo d'attrazione per musica di qualità a livello mondiale. Si tratta di un altro segmento importante di quel distretto industriale della creatività a cui stiamo lavorando".

Tra le grandi produzioni che hanno scelto la Puglia e Puglia Sounds, si annunciano la prossima primavera i tour di Vasco Rossi e Gianna Nannini. Chi preferisce?
"Mi piacciono moltissimo entrambi, difficilmente si può fare una graduatoria. Due modalità di vocalizzare e di interpretare assolutamente differenti. Hanno in comune un tratto esplosivo di anarchia corporale e una musica libertaria. E' difficile, sono tutti e due adorabili. Ma posso dire chi è il mio preferito in generale..."

Prego Governatore...
"Sono assolutamente innamorato di Franco Battiato".

A chi affiderebbe la canzone simbolo di un nuovo corso per la sinistra?
"Sarebbe scorretto da parte mia reclutare a sua insaputa qualunque cantautore. Ci sono canzoni di diversi autori che hanno una forza di stimolo per la politica, sembrano afferrarla per il bavero, scuoterla e chiederle di essere meno autoreferenziale, di non essere così monotona ma di accogliere la polifonia della vita. Canzoni di Vecchioni, De Gregori, Dalla... fino alla canzone che io ho usato spesso nelle mie campagne elettorali: La cura di Battiato".

Torniamo a Puglia Sounds. A Sud il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo, il governo riduce i finanziamenti alla cultura. In questo contesto crede sia possibile convincere i ragazzi che un percorso professionale nella musica sia possibile, quando la musica è ignorata anche dalla scuola?
"Penso ai miei anni di liceo, quando studiavo da un'amica non solo perché era la mia compagna di studi ma anche perché aveva il giradischi. E io andavo a casa sua a scoprire le novità dei cantautori. Per me era la 'casa della musica', c'era lo stereo, un segno del lusso nella mia formazione. Oggi la musica è inglobata nell'ordinario della vita quotidiana. Il rischio è che ce ne sia non dico troppa, ma in una quantità talmente caotica da non produrre un'educazione musicale. E' necessario affrontare la musica in maniera non naif e non spettacolaristica, ma come uno dei grandi strumenti di civilizzazione di un territorio. Come possiamo capire il nostro Risorgimento se non usando il melodramma come una forma di rappresentazione di quella temperie culturale e anche come un prezioso megafono del sentimentalismo patriottico di quella stagione dell'Ottocento? Non so se sarebbe immaginabile la rivolta nelle università senza Bob Dylan e i Beatles. E quanti amori sarebbero stati più scarni, poveri e sfortunati senza quei tre o quattro miliardi di canzoni d'amore. Tuttavia, penso che bisogna guardare alla musica anche come possibilità produttiva straordinaria. Oggi, poi, nell'incrocio tra intelligenza umana e artificiale si schiudono potenzialità inaudite per le produzioni musicali. Siamo dinanzi a un mondo che va affrontato in senso pieno, come un ciclo produttivo di ricchezza. Ricchezza di ogni genere, a tutto campo.

Puglia Sounds sostiene anche i concerti all'estero degli artisti pugliesi. Quale missione affida loro?
"Credo siano spontaneamente protagonisti di una relazione che deve essere sempre più cogente tra 'locus' e ' globus'. Ci sono quelli che si autoisolano nel 'locus', lo delimitano quasi fossimo all'età della pietra. Noi no, pensiamo che l'identità abbia bisogno di respirare, altrimenti muore di claustrofobia. Ha bisogno del vento cosmopolita. Quindi i nostri gruppi in giro per il mondo raccontano la Puglia, la sua musica e le straordinarie potenzialità di un meticciato, non solo musicale, che può salvare il mondo dalle sue psicosi e fobie".

Il progetto è sostenuto finanziariamente dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. I soldi messi a disposizione del Sud dall'Unione Europea spesso sono rimasti a Bruxelles, quando non sono serviti a erigere cattedrali nel deserto o sono stati oggetto di piani truffaldini...
"Noi stiamo interpretando in maniera attiva i compiti che erano stati assegnati dalla strategia di Lisbona in termini di implementazione dei fattori innovativi nella gestione dei nostri sistemi economici. E siamo anche in linea con la strategia di Europa 2020. Ci stiamo comportando da cittadini europei e da governanti europei".

di PAOLO GALLORI
http://www.repubblica.it

Nessun commento: