giovedì 20 maggio 2010

Emiliano guida la rivolta















Il decreto di riforma delle fondazioni liriche "va ritirato e trasformato in disegno di legge". Lo ha detto il sindaco di Bari, Michele Emiliano al teatro dell'opera di Roma per la kermesse organizzata dai sindacati per protestare contro il provvedimento voluto dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi

"Giù le mani dal Petruzzelli": Michele Emiliano e Nichi Vendola guidano la protesta delle Fondazioni lirico sinfoniche italiane. Il sindaco di Bari ieri era a capo della folta delegazione pugliese che ha partecipato alla manifestazione contro il decreto ministeriale per il riordino dello spettacolo dal vivo e delle fondazioni lirico sinfoniche.
"Sono qui in rappresentanza della città di Bari e dell'ultima nata tra le fondazioni lirico-sinfoniche italiane - ha esordito Emiliano aprendo i lavori - una fondazione dimenticata nel decreto che, ove venisse convertito in legge, significherebbe lo scioglimento dell'ente lirico barese. Per noi - ha attaccato il sindaco - questo provvedimento è politicamente e culturalmente sbagliato. Il decreto va ritirato e trasformato in disegno di legge perché non ci sono i requisiti di urgenza".

Dal palco del Teatro dell'Opera di Roma, Emiliano si è scagliato contro il taglio di fondi e il blocco delle assunzioni previsto dal ministero: "Andrà a finire che ad appoggiare economicamente lo spettacolo saranno le Regioni e i Comuni, Comuni ai quali parallelamente si continuano a tagliare risorse".

Se il decreto sulle fondazioni fosse approvato senza modifiche, il Petruzzelli potrebbe contare su una forza lavoro di appena 22 unità, contro le oltre 170 previste in pianta organica. Per la Fondazione sarebbe impossibile continuare a fare vivere il teatro. Secondo Emiliano sarebbe un danno per tutto i cittadini: "Da quando il Teatro Petruzzelli ha riaperto - ha testimoniato il sindaco di Bari - è stato frequentato non da signore in abito sera ma è stato soprattutto vissuto da giovani provenienti da tutti i quartieri della città, dal centro e dalle periferie, da donne e uomini che per la prima volta sono andati a teatro. La nostra fondazione, che costa pochissimo allo Stato e non ha deficit, promuove in ogni luogo, attraverso la cultura, il riscatto morale della città. E non dimentichiamo che il Petruzzelli fu bruciato da mano mafiosa. Allora vi chiedo - ha arringato Emiliano dal palco - di che governo della cultura parliamo, se il Ministero dimentica il Teatro Petruzzelli e tutti gli altri teatri? Per questo da sindaco e da presidente della Fondazione Petruzzelli non posso che unirmi alla richiesta di ritiro del decreto Bondi".

Al termine del discorso sono partiti dieci minuti di applausi che il sindaco ha tentato a più riprese di fermare. "E' la prima volta in vita mia che mi sento così imbarazzato" ha confessato ai suoi vicini di seggiola. Tra questi c'era Carla Fracci che, con molta fatica, il sindaco Emiliano ha tentato di calmare mentre inveiva contro il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, accusato dalla ballerina di aver distrutto il teatro dell'Opera.

A difesa delle Fondazioni lirico-sinfoniche è intervenuto anche il presidente della Regione, Nichi Vendola: "Il Governo faccia marcia indietro e anche in Italia, come nel resto d'Europa, la musica venga considerata un lavoro serio, una professione nobile e non un lusso o uno spreco a cui dedicare pochi spiccioli e molti pregiudizi" ha auspicato il governatore nella lettera di adesione alla manifestazione di protesta in corso al Teatro dell'Opera di Roma. "Questa norma - ha scritto il governatore - che prevede l'abolizione dei concorsi pubblici internazionali e la graduale eliminazione dei contratti a tempo indeterminato è un provvedimento molto negativo che colpisce un settore già seriamente compromesso dai tagli operati dal governo al Fondo unico per lo spettacolo".

http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/05/18/news/emiliano_guida_la_rivolta_salviamo_i_teatri-4148688/

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