domenica 2 maggio 2010

Maratona di protesta a S.Cecilia: "Ci stanno rubando il futuro"

I professori in sciopero e i giovani della JuniOrchestra hanno suonato nel foyer e nei corridoi.

Pubblico solidale contro i tagli del decreto Bondi sulle fondazioniIn concerto per protesta. I professori dell'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, con le giovani leve della JuniOrchestra, si sono avvicendati oggi 2 maggio, nel foyer e nei corridoi dell'Auditorium Parco della Musica in una lunga maratona musicale che ha avuto inizio poco dopo le 11 e si è conclusa alle 18.30. In jeans e maglietta, un abbigliamento molto diverso dal solito frac, un nastrino giallo appuntato sul petto ("Perché siamo portatori sani di cultura", hanno spiegato) hanno suonato di tutto, da Bach a Beethoven, Rossini, ma anche brani popolari come il tango El Choclo.

Per due ragioni: intanto per non deludere troppo il pubblico che arrivava, non avendo saputo dello sciopero a oltranza proclamato venerdì, dopo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva apposto la firma al decreto legge di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche. Ma soprattutto per protestare contro i tagli introdotti dalla legge. "Vogliamo difendere la nostra storia e la nostra tradizione - ha detto, rivolgendosi direttamente al pubblico, il presidente dell'Accademia di Santa Cecilia, Bruno Cagli - ma anche il nostro futuro, e questo significa anche avere la possibilità di formare i nuovi esecutori, che vogliamo che nascano all'interno dell'Accademia".

I professori d'orchestra non contestano tanto i tagli allo stipendio, che pure sono gravosi: tutte le indennità vengono dimezzate. Ma nelle sette ore spese a parlare con il pubblico hanno cercato piuttosto di far capire cosa può significare per le migliori orchestre italiane un blocco totale delle assunzioni fino al 2013. "Non solo - dice Davide Romano, violinista - dovremo aspettare il 2013 per poter assumere i musicisti necessari a colmare i vuoti di organico, ma nel 2013 si potranno assumere solo gli orchestrali che mancano a partire dall'anno precedente". Il che significa, per l'orchestra di Santa Cecilia, dover rinunciare già adesso a quattro assunzioni in corso, assolutamente necessarie.

Non è stato difficile spiegare ad abbonati e affezionati dell'orchestra, al pubblico che la conosce bene, e che sa la differenza tra un'esecuzione rimediata e una frutto di un grande affiatamento, perché è importante che i posti vuoti in organico vengano assegnati a professori assunti con un contratto a tempo indeterminato. Eppure a suonare con l'orchestra oggi c'erano anche i precari, e anche i giovanissimi della JuniOrchestra. "Quando sono arrivato qui, 20 anni fa - dice amareggiato Gregorio Mazzarese, il responsabile delle attività che l'Accademia di Santa Cecilia riserva ai più giovani, circa 600 appuntamenti tra concerti, lezioni e incontri - si aveva la forte sensazione che ci fosse una prospettiva, un futuro, che si lavorasse per migliorare. Ma adesso?".

Proprio per questo polemicamente i professori dell'orchestra non hanno suonato con i giovani della JunioOrchestra. Questi hanno preso posto accanto a loro silenziosamente, con lo strumento in mano, "perché questa legge nega loro ogni prospettiva futura", ha sottolineato Romano. Ma poi, da soli, anche i giovanissimi hanno intrattenuto il pubblico, che ha tributato applausi commossi a tutti. Tra i corridoi c'erano anche tanti bambini, e molti anziani, persino qualcuno con la sedia a rotelle, pronti a sostenere la loro orchestra. "Se questo decreto diventerà legge - ha ricordato Sara Gentile, una giovane violoncellista assunta nel 2009 - si preclude ogni tipo di carriera ai diplomati dei conservatori italiani per 20 anni. E con questi tagli, noi non potremo più avere alcun tipo di scambio con l'estero, nessun tipo di arricchimento culturale".

articolo di Rosaria Amato tratto da:
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/02/news/protesta_musica-3772184/



Nessun commento: