giovedì 20 maggio 2010

Nichi con le Fondazioni

Esprimo la mia piena solidarietà ai lavoratori degli Enti lirici che in questi giorni stanno legittimamente protestando contro un provvedimento del Governo che, di fatto, penalizza le risorse artistiche e professionali dei Teatri italiani.
Questa norma che prevede l’abolizione dei concorsi pubblici internazionali e la graduale eliminazione dei contratti a tempo indeterminato, è un provvedimento molto negativo che colpisce un settore già seriamente compromesso dai tagli operati dal Governo al Fondo unico per lo Spettacolo. Avanza l’idea che, a fronte della crisi economica che vive il Paese, il tema della cultura, dell’arte, della musica siano temi inattuali e privi di centralità e non fattori qualificanti per uno sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Il fatto che il nostro Paese destini alla cultura non più dello 0,30% del suo Pil è il segno lampante di una politica miope che ha smesso di investire nel futuro, nei giovani, nell’arte, nella cultura e nella bellezza.
Mi auguro che il Governo faccia marcia indietro e che anche in Italia, come nel resto d’Europa, la musica venga considerata un lavoro serio, una professione nobile e non un lusso o uno spreco a cui dedicare pochi spiccioli e molti pregiudizi.

Nichi

http://www.nichivendola.it

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