martedì 18 maggio 2010

Nicola Piovani: “C’è una cultura nemica del teatro”

“C’è tutta una cultura nemica del teatro e del teatro musicale. Pensi agli insulti che ha lanciato il ministro Brunetta ai musicisti, gli orchestrali, dandogli dei parassiti. Io le conosco queste persone, le ha offese”. Il premio Oscar Nicola Piovani a Repubblica tv, nel giorno del debutto della sua suite Epta al Teatro Eliseo di Roma, affronta anche la legge delega sul Fus. “Non so come andrà a finire, molte cose non funzionano dentro agli enti lirici, ma noi abbiamo anche delle eccellenze. Due settimane fa ho lavorato con i musicisti del Teatro Carlo Felice di Genova, sono artisti di grande valore e non li vedo girare con le auto con cui gira Brunetta, non li vedo andare sugli yacht e frequentare il mondo che frequenta Brunetta. Perché devono anche essere insultati da un ministro?”. “Brunetta dice che se la borghesia vuole il Parsifal se lo paghi. Ma parla con il tono di uno al quale del Parsifal non frega niente. Gli sembra un’anticaglia nell’era di ‘X Factor’. Che orrore. Questa ignoranza al potere fa paura. Bisogna rispondere a tono. Lui offende. Invece su di lui – prosegue il compositore – si sentono solo battute razziste sulla statura che danno fastidio e non servono a niente”. Ma per Piovani il mondo della lirica ha le sue pecche: “E’ importante bonificare, razionalizzare, intervenire sugli sprechi, intervenire su chi si comporta male, ma la colpa non è del Rigoletto o dell’orchestra o della musica. Non è che se uno ha la peritonite e l’infermiere ruba si blocca l’operazione, si cambia invece l’infermiere”. Un governo ignorante e censore, secondo Piovani, che ricorda la serata di Santoro ‘Raiperunanotte’ in cui ha suonato la sigla. “Preciso che non conta se quella serata mi è piaciuta, il punto è che quando viene censurato qualcosa dobbiamo intervenire per difendere un principio, non entrare nel merito”.

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